Caso Quarto, il sindaco Capuozzo ci ripensa: «Resto per la città»

Caso Quarto, il sindaco Capuozzo ci ripensa: «Resto per la città»
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Martedì 9 Febbraio 2016, 20:44 - Ultimo aggiornamento: 11 Febbraio, 15:22
Rosa Capuozzo resta al suo posto. Il sindaco di Quarto, espulsa dal Movimento Cinque Stelle dopo l'inchiesta della Procura di Napoli che ha svelato il tentativo della criminalità di infiltrarsi nell'attività del Comune, ha ritirato le dimissioni nell'ultimo giorno utile concesso dalla legge. «Vado avanti - ha spiegato oggi in consiglio comunale - per realizzare il progetto politico presentato all'atto della mia candidatura e per non deludere le attese e le speranze dei cittadini di Quarto», ha detto il sindaco che ha giustificato le dimissioni rassegnate il 21 gennaio scorso come «dettate da eventi mediatici che avevano avuto ripercussioni negative sul suo gruppo».

«Le attestazioni e gli inviti ad andare avanti - ha detto - non solo da parte dei miei consiglieri, ma anche da parte delle forze di opposizione, la volontà di evitare il commissariamento e di difendere la mia città, mi hanno dato la spinta a continuare nel mandato». E proprio sul sostegno delle forze di opposizione Rosa Capuozzo conta per sopperire alle defezioni interne alla sua ex maggioranza grillina andata in frantumi. Il sindaco ex M5s in queste settimane si è incontrata più volte con le liste civiche di opposizione 'Uniti per Quartò e 'Insieme per Quartò per individuare un percorso condiviso che tenga conto del fatto che «in Consiglio Comunale non esistono più partiti politici, ma solo consiglieri eletti dal popolo».

Si chiude così, almeno per il momento, il caso Quarto. Esploso come una questione locale alla vigilia di Natale con l'inchiesta del pm della Dda di Napoli Henry John Woodcock, è diventato ben presto un caso nazionale per il coinvolgimento del consigliere comunale pentastellato Giovanni De Robbio, accusato di aver attuato un tentativo di estorsione ai danni del sindaco del suo stesso partito, Rosa Capuozzo, appunto. De Robbio viene indagato anche per voto di scambio aggravato per aver agevolato - è la tesi del pm - attraverso richieste di assunzioni e nomine il clan camorristico dei Polverino.

E inoltre, avrebbe minacciato il sindaco in riferimento a un presunto abuso edilizio nell' abitazione di proprietà del marito della Capuozzo, chiedendo l'affidamento della gestione del campo di calcio a imprenditori da lui segnalati nonchè la nomina di assessori, funzionari e di un consulente, sempre su sua indicazione. Dalle intercettazioni emerge che il sindaco Capuozzo respinge le pressioni esercitate da De Robbio. Ciò nonostante è Beppe Grillo in persone a chiederle di dimettersi: cosa che inizialmente Rosa Capuozzo non fa, salvo arrendersi il 21 gennaio scorso quando, tra dimissioni e ripensamenti, le viene meno il sostegno della maggioranza. Fino al dietrofront di oggi.

Critiche al ripensamento del sindaco arrivano da Verdi e Marco Di Lello (Pd) che parlano di «sceneggiata degna della migliore tradizione napoletana».
Positive invece le reazioni di Gaetano Manfredi (Pd) e del Ncd che parla di «schiaffo morale al M5s e di sindaco con la schiena dritta». Per Franco Mirabelli, capogruppo del Pd in Commissione Antimafia, il ritiro delle dimissioni dimostra che la vicenda Quarto è «tutt'altro che chiusa».
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