Peccato che quei brandelli non fossero dei rifiuti, ma un'opera dell'artista contemporanea Romana Menze-Kuhn che, messa in mostra appena 15 giorni prima, con quelle coperte isotermiche usate in occasione dei naufragi, simboleggiava l'epopea dei migranti, la fuga di migliaia di persone dalla miseria e dalle violenze. I resti della composizione sono stati trovati proprio dall'autrice, che si è subito resa conto dell'impossibilità di recuperare la creazione. «Per me è stato uno choc totale - ha detto - Non riuscivo a credere che potesse accadere una cosa simile. Sono molto arrabbiata, è stata una mancanza assoluta di rispetto».
Sbollita l'arrabbiatura, però, Menze-Kuhn ha optato per una reazione più signorile e positiva: visto che non si poteva recuperare la forma originaria, ha realizzato una nuova versione dell'opera con soluzioni originali e inserendo anche il cassonetto tra i fogli termici. Un arricchimento che non ci sarebbe stato senza l'intervento della signora delle pulizie alla quale, forse, ora andrebbe addirittura rivolto un "grazie" per il suo "aiuto" involontario.
L’installazione resterà in mostra almeno fino al 14 febbraio, salvo eventuali proroghe dovute alla pubblicità scaturita da questo episodio.
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