Roma-Lido, «la peggior tratta d'Italia»: Legambiente boccia le ferrovie laziali

Roma-Lido, «la peggior tratta d'Italia»: Legambiente boccia le ferrovie laziali
di Alessandro Tittozzi
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Giovedì 21 Gennaio 2016, 17:56 - Ultimo aggiornamento: 22 Gennaio, 16:51
La Roma-Lido si conferma come la peggior tratta per i pendolari nel Lazio e in Italia. Ogni giorno 100mila persone devono combattere con i disservizi, i ritardi e la mancanza di treni per raggiungere il posto di lavoro. Un’odissea quotidiana che ha permesso alla linea ferroviaria che unisce la Capitale con il litorale  di conservare, ormai da anni, la maglia nera, seguita a distanza dalla Roma-Nord, la tratta che arriva a Viterbo passando per Civita Castellana. Il rapporto “Pendolaria” 2016 di Legambiente non lascia scampo al Lazio, seconda regione del Paese (dopo la Lombardia) con 540mila pendolari al giorno.

Dallo studio emerge, infatti, che tra le 11 ferrovie più frequentate d’Italia, 8 sono laziali e le prime 2 sono proprio la Roma- Lido e la Roma-Nord, le linee metropolitane romane gestite dall’Atac.  Da troppo tempo, dunque, la situazione del trasporto locale capitolino è sempre la stessa: vagoni obsoleti e sporchi, treni continuamente rotti e senza ricambi, binari vecchi e usurati dal tempo. Gli utenti ormai sono costretti a spostarsi in condizioni di viaggio al limite della decenza. E non ne possono più. Tanto è vero che negli ultimi mesi sono stati tantissimi gli episodi in cui si è sfiorata la tragedia con i passeggeri che hanno assaltato la cabina dei conducenti per sfogarsi dei continui disservizi.

Ma secondo Legambiente le cose potrebbero migliorare presto. Il Lazio, infatti, è la prima regione per investimenti sui nuovi treni e ha ottime prospettive fino al 2020, grazie all’utilizzo dei fondi europei. In positivo va segnalato come nel bilancio regionale 2016-2018 ci siano risorse per la ferrovia Roma-Viterbo per un importo pari a 150 milioni euro, per la linea C metropolitana di Roma (138,7 milioni), ed un aumento della quota regionale per il trasporto pubblico locale che passa da 292,40 milioni di euro a 334,80 milioni. Insomma, se il presente è ancora nero, il futuro sembra apparire quantomeno roseo. "Oltre mezzo milione di pendolari della nostra regione, deve poter viaggiare su treni moderni, con maggior frequenza di passaggio e in orario, - dichiara Roberto Scacchi, presidente di Legambiente Lazio - ma per renderlo possibile è troppo bassa la spesa della Regione che deve investire di più sul trasporto ferroviario.

Bene i nuovi treni regionali arrivati e i fondi dalla programmazione europea nel Lazio ma la Regione Lazio ha ora il compito di aumentare in maniera strutturale la percentuale di bilancio regionale dedicata ai pendolari (ora ferma allo 0,11%), aprendo una fase di miglioramento reale del servizio, ascoltando i cittadini e realizzando interventi che portino a cambiare in meglio la vita delle persone. Oltre alle tratte ferroviarie del Lazio, vanno assolutamente risolte le troppe criticità del trasporto pubblico romano, ammodernando un parco tram e bus vecchissimo, mettendo su strada corsie preferenziali protette e attuando quella cura del ferro fatta di nuovi tram e metropolitane, della quale si parla da decenni per Roma; chi vuole governare in futuro la città è da qui che deve partire per migliorare la qualità dell'aria ma soprattutto della vita di tutti i cittadini romani e dei pendolari che arrivano ogni giorno nella capitale”.


 
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