Sono 77 tra ex consiglieri ed ex assessori regionali e percepiscono vitalizi che vanno dai 4 agli 8mila euro lordi mensili, calcolati non solo sullo stipendio ma anche su parte dei rimborsi spese, e incassati già a cinquant'anni. Eppure, di fronte al provvedimento del consiglio regionale che ha chiesto loro un piccolo sacrificio, con un taglio medio del 15-20 per cento, si sono ribellati. Dopo aver visto respinto il ricorso dal Tribunale amministrativo regionale, che ha dichiarato la sua incompetenza, non si sono arresi e a un pezzetto di vitalizio proprio non vogliono rinunciare. Si sono rivolti a un prestigioso giurista, Romano Vaccarella (ex giudice della Corte costituzionale e avvocato di Berlusconi in alcune cause civili) e hanno citato in giudizio il presidente della Regione, Nicola Zingaretti, e il presidente del Consiglio regionale, Daniele Leodori.
I DATI
Di che cifre stiamo parlando? Donato Robilotta, già assessore regionale di Forza Italia, quanto meno ha il merito di non tirarsi mai indietro nella battaglia a difesa di quello che, almeno in parte, è un privilegio: «Io prendevo 4.600 euro netti al mese, ora solo 4.000.
CITAZIONE IN TRIBUNALE
Di qui la citazione davanti al tribunale civile per il 15 dicembre di Zingaretti e Leodori, dove sarà chiesto da una parte di verificare la legittimità costituzionale del taglio, dall'altra di condannare Regione e Consiglio a «rimborsare le somme di denaro non riconosciute e, quindi, indebitamente trattenute». Tra i firmatari esponenti storici della Regione: Angiolo Marroni, Pd, già garante dei detenuti; Rodolfo Gigli, ex Dc, già presidente della Regione; Alfredo Antoniozzi e Alfredo Pallone (FI), Stefano Zappalà (ex assessore con Polverini). Petrangolini: «La riforma approvata in consiglio regionale è il minimo che potevamo fare per essere in sintonia con il Paese che chiede sacrifici a tutti». Valentina Corrado, capogruppo M5S: «I ricorrenti parlano di “abnormi provvedimenti amministrativi” riferendosi all'innalzamento dell'età e al contributo di solidarietà, due punti da noi ottenuti nella nostra battaglia per l'abolizione di questo odioso privilegio. Mi chiedo cosa scriveranno quando, una volta al governo, riusciremo finalmente ad abolirlo».