Zarate: Lotito presidente padrone
«Può distruggere un giocatore»

Zarate: Lotito presidente padrone «Può distruggere un giocatore»
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Lunedì 15 Luglio 2013, 17:17 - Ultimo aggiornamento: 17:20
ROMA - In famiglia siamo tutti pazzi di gioia, avevo bisogno di sentirmi importante ed amato. Gli ultimi tempi sono stati molto duri per me. L'ultima volta che mi sono allenato in gruppo era novembre, non ho mai sentito la fiducia di nessuno. Sono tornato perch amo questo club. Il Velez Sarsfield ha annunciato la scorsa notte il «ritorno a casa» di Mauro Zarate e l'attaccante, a poche ore dal suo primo allenamento con Olè, non nasconde la propria gioia, in un'intervista all'edizione digitale del quotidiano sportivo argentino Olè. Per il giocatore di Haedo si tratterebbe di un contratto biennale che arriva dopo la sua esperienza alla Lazio. L'annuncio del club sudamericano rimbalza in Italia proprio nel giorno in cui si riunisce (alle 18) il Collegio arbitrale chiamato a giudicare sulla causa per mobbing intentata dal calciatore contro la società di Lotito.



Zarate in causa con Lotito



Il lodo è previsto entro il 22 luglio, ma Zarate si ritiene già libero dal contratto con i biancocelesti avvalendosi di una norma del diritto internazionale del lavoro che gli darebbe da subito la possibilità di accordarsi con un altro club in attesa di un giudizio della Fifa. «Nel novembre dell'anno scorso mi sono allenato per l'ultima volta con la Lazio - racconta Maurito - e già non sentito più fiducia nei mie confronti. Non ho giocato neanche un minuto in quindici partite, ed è qualcosa che mi ha danneggiato molto. Mi hanno sporcato ed è stata una situazione folle. Guardavo una partita e mi chiudevo al bagno a piangere per non farmi vedere da mia moglie. Non riuscivo più a guardare il calcio».



Accuse pesanti a Lotito



E le sue parole verso la Lazio e il suo presidente sono al veleno. «Da quando sono tornato dall'Inter, il presidente Lotito e la sua cupola, composta da due o o tre giocatori, il ds e l'allenatore mi hanno fatto fuori - denuncia-. Sono loro che decidono tutto. Non mi era mai successo nulla di simile. Ma questo presidente fa queste cose». «Mi ha fatto un contratto molto importante al tempo, ma impossibile da sostenere per la Lazio - dice ancora Zarate a Olè -. Voleva prendere in considerazione l'idea di vendermi ad altri club ma non è riuscito a trovare una soluzione adeguata e negli ultimi anni si è rifiutato di pagarmi. Quando ho protestato, il nostro rapporto è finito: non mi ha più voluto in squadra ma allo stesso tempo non mi ha lasciato andar via». Quindi cosa è successo? «Eravamo io e altri due giocatori con i quali lui (Lotito ndr) ha avuto problemi - risponde Zarate -. Ci allenavamo in momenti diversi rispetto alla squadra, ci cambiavano negli spogliatoi usati dalle avversarie della primavera. Non avevamo dottori, fisioterapisti. Nulla. A volte solo il massaggiatore era a disposizione. Una follia. Ci volevano distruggere. Lo avevano fatto anche con Pandev, che poi ha vinto la Champions con l'Inter. Quella persona è un male per la Lazio. Distrugge il patrimonio della squadra».



Zarate, ancora accuse a Lotito



Ma almeno ha cercato di parlare con Lotito? «Certo che ci ho parlato - è la replica -, ma lui ha sempre respinto le nostre soluzioni. Ecco allora che siamo arrivati al processo e il tribunale ha deciso in mio favore, così ho ripreso il mio destino in mano. Quello che fa questa persona è illegale. Non mi ha lasciato nemmeno un preparatore atletico per allenarmi, ho dovuto farlo anche su un campo da tennis. Questo è un presidente che fa il male del club, ha fatto lo stesso con Bonetto, Manfredini, Barreto, Cavanda e altri ne dimentico. Lui decide e non ti fa più giocare».
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