YILMAZ SCOTTA ANCORA
Soldi avvolti nel fumo turco. Si pensava potessero essere reinvestiti nel dopo Klose, tutti aspettavano Yilmaz: accordo trovato col Galatasaray per 14 milioni, ma il suo manager Ali Egesel voleva 1,6 milioni di mancia. Strozzino: «Io sono Lotito, a me lo offrono il pranzo, figuriamoci se pago i 'camerieri'», urlava il presidente da un noto ristorante romano ai Parioli, sede dell'ultimo mercato biancoceleste. Nei giorni successivi s'era lamentato dell'intromissione di un ambasciatore turco nella vicenda. Davutoglu oggi gli risponde così: «La legge n° 6004 sull'Organizzazione del Ministero degli Esteri prevede che le ambasciate ricoprano anche il ruolo di protettori di atleti e società sportive nell'ambito degli interessi legali, che sono il presupposto a valori di promozione internazionale della Turchia». Della serie, ben gli sta: «Lotito preferì affidarsi a un noto manager per un rapporto più personale in grado di dargli, secondo lui, terreno fertile per la trattativa». Oggi Yilmaz è gelato a Istanbul e quello stesso menager sta facendo di tutto per portarlo a gennaio al caldo di Roma. Troppo tardi, scotta troppo la doppia beffa di due estati.
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