Ue, Napolitano: «Il discorso di Renzi è stato molto appassionato, l'Italia ha fatto tanto negli ultimi anni»

Ue, Napolitano: «Il discorso di Renzi è stato molto appassionato, l'Italia ha fatto tanto negli ultimi anni»
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Giovedì 3 Luglio 2014, 20:01 - Ultimo aggiornamento: 21:59
Bisogna dire che abbiamo fatto molto: l'aggiustamento della finanza pubblica che c' stato in Italia negli ultimi anni pu sfidare qualsiasi termine di paragone.



Una frase secca, quasi una premessa quella del presidente della Repubblica, per spiegare senza peli sulla lingua alla Commissione europea (seppur uscente) che l'Italia i compiti a casa li ha fatti, continuerà a farli e nessuno può dubitare di questo in Europa. Per cui ora, quest'Europa che ancora tira il fiato dopo lo scampato pericolo populista alle elezioni europee, non si aggrappi a pregiudizi anti-italiani e riconosca che «l'obiettivo crescita si mostra imperioso» per tutti cittadini del vecchio Continente.



Giorgio Napolitano ha preso la parola oggi al Quirinale in un'occasione importante per l'avvio del semestre italiano di presidenza dell'Unione: la tradizionale visita dell'intera Commissione al Paese che per i prossime sei mesi guiderà l'Europa. E il capo dello Stato non poteva essere più chiaro nel mostrare un'Italia unita e battagliera che ancora una volta garantisce la volontà di non lascare la vela del rigore ma che ora chiede con forza che si cambi passo.



Certo, non c'è il dinamismo del premier nelle parole meditate del presidente, ma l'endorsement del Quirinale alle linee di palazzo Chigi è evidente. Quello di Matteo Renzi è stato un discorso «molto appassionato» e il documento del governo per il semestre è stato «molto ben elaborato», ha spiegato Napolitano ai Commissari dopo aver detto che l'Europa deve saper ritrovare la strada dei padri costituenti sapendo cambiare se stessa e abbandonando l'eurocrazia.



Ma ciò detto «repetita iuvant» e Napolitano, come se ancora non fosse ben chiaro a qualcuno in Europa (proprio in serata è intervenuto minaccioso il presidente della Bundesbank Jens Weidmann ribadendo che «fare più debiti non è il presupposto della crescita»), ripete il mantra italico: «siamo pienamente consapevoli della necessità di una ulteriore esplicazione dei nostri impegni per il risanamento finanziario» e per «la riduzione del nostro stock di debito pubblico».



Per questo «ritengo che abbiamo ancora esigenze serissime da soddisfare in questo senso» e il premier Matteo Renzi è stato «molto netto nel riaffermare questo impegno, questo dovere per l'Italia», ha ribadito. Quindi Napolitano ha mostrato di gradire l'impostazione data da Renzi alla battaglia europea per la crescita che si è appena aperta: «lo stesso presidente del Consiglio ancora ieri mi è sembrato molto netto nel riaffermare questo impegno» a proseguire la strada del risanamento, anche attraverso un documento programmatico «ben elaborato».



Per il presidente va quindi riconosciuta «la serietà e la coerenza del risanamento italiano che va ora coniugato con il dovere imperioso del rilancio della crescita e della lotta alla disoccupazione drammatica, anche a fronte delle conseguenze recessive della crisi e delle politiche restrittive che ha necessariamente determinato».



Ma per un'Europa che sia veramente solidale ed integrata ci sono anche altre prove, come quella del contrasto all'immigrazione. Basta con le «polemiche sulle responsabilità» su questo tema, il problema dell'immigrazione ha raggiunto dimensioni «epocali» e va affrontato insieme: «dobbiamo metterci sulla stessa parte del tavolo» per risolverlo, ha detto al Commissario europeo per gli Affari interni Cecilia Malmstrom competente sul dossier immigrazione.
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