Lazio, l'indispensabile Michael Ciani
adesso Petkovic non può farne a meno

Lazio, l'indispensabile Michael Ciani adesso Petkovic non può farne a meno
di Alberto Abbate
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Sabato 2 Novembre 2013, 08:39 - Ultimo aggiornamento: 17:57
ROMA - Il suo calcio come un rap: a passetti, si scatena. L’importanza di chiamarsi Michael. Come Jackson, il re del Pop. bello e balla, Ciani. Un acuto a San Siro, il primo in Serie A, ha sconvolto la Scala. È salito in cielo, ha salvato la Lazio. Lui, che in questa squadra poteva pure non esserci, ha risvegliato una difesa a pezzi. Doveva partire in estate, il francese, era il quinto centrale di Petkovic, domani sarà l’unico. Scherzi del destino, contro il suo infausto esordio. Un anno fa Borriello gli rimediò una figuraccia: dal Genoa al Genoa, com’è cambiato Ciani.



MIGLIOR CENTRALE DI FRANCIA

Lo stereo Michael: «Sono un chiacchierone, ho conquistato ogni spogliatoio con la musica. La metto a tutto volume prima delle partite per smorzare la tensione». Due casse e danza pure sull’erba. Un ossimoro vivente: Ciani l’anti-mondano, eppure modello, attore, persino produttore. Un gigante glamour, figlio del Guadalupe. Esploso in Belgio, monsieur di Francia. Ovunque passa, lascia un’impronta possente, il vuoto nel cuore dei club, dei tifosi (il Bordeaux continua a celebrarlo, lo ha fatto anche domenica al gol biancoceleste) e dei suoi allenatori: Blanc lo adorava, Christian Gourcuff stravedeva, Guy Roux s’era invaghito. S’ispira a Thuram, nel 2010 Ciani era il miglior difensore di Francia: «Una soddisfazione enorme aver ricevuto il premio dai miei colleghi». Fama diversa, in Italia, già a giugno Lotito e Tare volevano cederlo: Celtic, Napoli o ritorno in patria. Alla fine, ancora Formello.



MUSICA E BENEFICENZA

Homme fatale, si sta ritrovando nella continuità: 10 presenze, domani l’undicesima su 14 partite (fra Campionato e Coppa). S’è ripreso la passerella in campo, Ciani, non solo nei video musicali con Chamakh: «Lo invitai per girare una clip con un gruppo d’artisti africani e con il rapper Poison, che io produco». Già, Ciani ha una sua etichetta, “New One Music”. La musica ce l’ha nel Dna: «È una passione. L’hip hop, R&B, soul, ascolto di tutto». Non solo musica, però: c’è anche il cinema nei geni di Michael. Con altri sportivi e Karembeu, ha co-prodotto con la One Million Dollar Film la pellicola NOLA Circus. Nel trailer il difensore recita, è un bomba: parruccone, occhialoni, due pistole e una pala per abbattere una ragazza. Cattivo per beneficenza (incasso devoluto per la lotta alla Sindrome di Usher), in realtà un Marcantonio buono.



IL RIMPIANTO DEL DERBY

Simpatico ai laziali perché chic nella semplicità. La sua felicità conosce una strada. E porta a casa: «La famiglia è tutto. Ho quattro sorelle e un fratello, adoro i miei quattro nipotini e, quando posso, vado spesso a trovarli». Dopo il baccano, c’è il silenzio: «Mi piace la tranquillità, le lunghe passeggiate». L’odore dei pop corn: «Divoro le serie tv, Lost mi ha conquistato». Non s’è perso a Roma, ha ritrovato la pace: «Sono calmo, ma anche testardo». Voleva prendersi la Lazio, ci sta riuscendo. Respira la difesa: solo 1 gol, un eurogol di Kakà, nelle ultime tre gare dopo i 16 incassati nelle altre 10 (Europa compresa). «Ora siamo sulla strada giusta», giura Michael. Che ha un solo rimpianto: quella traversa centrata nell’ultimo derby, la mira un centimetro più giù e sarebbe crollata la Nord. Appuntamento al ritorno: l’andata è stata l’inferno, ora Michael è destinato al Paradiso. A San Siro in volo, guarda caso al minuto settantuno, ha già preso un passaggio.
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