di Piero Mei
LONDRA - Federica nostra torner a casa smedagliata ma qualcosa l’ha vinto: la numero uno della fashion secondo l’esperta di un tabloid inglese che rimasta particolarmente affascinata dalla mise della Pellegrini durante il warm-up. «Risplendente», la giudica la signora che aggiunge con quel taTto di femminile perfidia «in un look più adatto a una spiaggia delle Bahamas che non all’Acquatics Centre». Mica la consiglierà di andare all’Isola dei Famosi...
A Ballando con le stelle potrebbe essere invece indirizzata Sophie Hitchon: ventunenne ragazza inglese, sognava di fare l’Etoile fino a 14 anni; ma ora, anche per questioni di misure (1,71x74) si è data al martello. «Le piroette le hanno fatto a scuola - dice Sophie, - e la coordinazione e l’agilità sono dei buoni atout per la mia carriera sportiva». Si era qualificata per i Giochi senza saperlo: era una gara come un’altra, ho fatto il primo lancio ed è andato bene, solo dopo ho saputo che sarei stata olimpica.
E’ una dei pochi britannici che sta bene in piedi, avendo migliorato i propri standard di poco meno di mezzo metro. I Suoi colleghi di Team fanno meglio da seduti: conti in tasca alle medaglie già vinte, gli inglesi hanno scoperto di essere andati meglio negli sport in cui si sta, teoricamente, più comodi. Bici, cavalli e imbarcazioni sono state in effetti le principali risorse dei fedeli sudditi di Sua Maestà. Ancora ieri la giovane Dujardin ha raddoppiato l’oro di squadra con quello individuale nel dressage: poteva vincere già a due anni, ha detto la mamma, ma era troppo giovane. Infatti ha iniziato a gareggiare con il suo pony quando ne aveva tre: aveva l’età.
Ma gli spettatori, almeno prima di diventare tali, sono spesso costretti a stare in piedi: anche per una ventina di ore consecutivamente, pur di mettere le mani sugli ultimi ticket olimpici disponibili.