Nove minuti. Tutto girato in bianco e nero a Cinecittà, il film di appena nove minuti ha per protagonisti due attori che sostengono un provino. Sotto gli occhi attentissimi del regista, iniziano a parlare d’amore: si stanno lasciando. Ma, in un crescendo di emozioni, è impossibile capire dove finisce la realtà e dove comincia la finzione. I due si conoscevano già? Sono stati amanti e approfittano del set per dirsi addio? E quanto c’è di vero nel dolore di lui che vede la “sua” donna allontanarsi? Si tratta solo di un’ottima interpretazione?
Cinecittà. “Questo film è la mia ode alla recitazione e il mio omaggio romantico agli studi di Cinecittà”, spiega il regista. “Cinecittà non solo è uno scenario ricco di storia del cinema italiano, ma anche un set capace di trascinarci fuori dalla realtà e proiettarci nella vera magia dei film”. Haussmann, americano, dice di essere partito da una domanda: “E’ possibile per due attori rimanere coinvolti nei loro ruoli fino al punto di far diventare reali i loro sentimenti?”. Solarino e Bocci, magnifici nei rispettivi ruoli, non forniranno la risposta ma di sicuro regaleranno al pubblico di Venezia molte emozioni.
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