Sanremo 2013, c'è anche Zoro con i Trinità: edizione «poco zemaniana»

Zoro con Roberto Angelini
di Simona Orlando
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Giovedì 14 Febbraio 2013, 16:48 - Ultimo aggiornamento: 16 Febbraio, 17:10
SANREMO - E’ un’edizione del festival poco zemaniana, secondo Diego Bianchi alias Zoro alias Kansas City 1927 nel senso che non ci sono particolari colpi di scena. Lui a Sanremo perch sta seguendo la campagna elettorale e «questo è l’evento più politico della settimana». Già che c’era è venuto con i Trinità, la band nata un anno fa dalla costola dell’Orchestraccia, composta dal cantautore romano Roberto Angelini, Giovanni Di Cosimo e special guest Missouri4: ovvero percussioni-voce narrante, chitarre, tromba e sostenitore morale. «Siamo pronti per andare oltre il raccordo anulare e sinceramente ci consideriamo i vincitori morali del festival», dicono.











Sono venuti allo sbaraglio (ma non da dilettanti) con l’intenzione di suonare in qualche locale sanremese ma poi non l’hanno fatto: «Trovato il locale che ci avrebbe fatto suonare abbiamo considerato raggiunto l'obiettivo e ci siamo impigriti. Volevamo anche suonare da sconosciuti agli angoli delle strade, ma avendo Angelini vinto il Premio della Critica a Sanremo nel 2001, la gente lo guarda e dice: guarda come si è ridotto». Scherzi a parte, Roberto ha un bel disco all’attivo intitolato Phineas Gage.



Potendo, anzi, volendo, i Trinità avrebbero suonato un mix lento, veloce, improvvisato, soprattutto. Difficilmente catalogabile: improvvisazione satirica, repertorio sul gusto del momento «cialtronesco solo all’apparenza perché un gruppo che si chiama Trinità, nella settimana in cui si è dimesso il Papa, ha delle responsabilità».



In verità, pur non essendo in gara, la loro presenza in riviera si nota eccome. Camminano per strada e le cose accadono, le interviste e le attenzioni arrivano. Intanto tifano per la delegazione romana Gazzè-Silvestri, ma anche la Canzone Mononota degli Elii gli è affine in quanto a ironia.



A tirar le somme, finora, di politico non c’è stato poi granché, tranne la prima serata con Crozza. Nota Zoro: «Era stretto nella camicia di forza della par condicio. Dopo la contestazione abbiamo tutti sofferto con la sua salivazione, finché non gli è arrivato il bicchiere d’acqua. Se dovessimo analizzare quel momento dal punto di vista della curva della performance, al suo posto avrei iniziato con l’imitazione di Montezemolo, poi Ingroia, Bersani, capovolgendo la successione, per finire con l’apice Berlusconi. E poi, così, i contestatori non potevano dire niente». Oggi i Trinità ripartono così come sono arrivati, in taxi «Roma-Genova ci è costato 2200 euro. Vuoi mettere? Eviti il check in e scendi quando vuoi».