Lazio, è Reja il valore aggiunto
con il nuovo tecnico è quarta

Lazio, è Reja il valore aggiunto con il nuovo tecnico è quarta
di Alberto Abbate
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Venerdì 21 Marzo 2014, 00:34 - Ultimo aggiornamento: 18:49
Cin cin al 2014, bollicine di Reja: 21 punti in 11 giornate, 1,9 a gara. Petkovic ubriaco con 20 in 17 partite. Quanti rimpianti: se la Lazio si fosse iscritta al campionato a gennaio, ora sarebbe quarta, dietro Napoli (22 punti), Parma (26) e Juve (29). Senza i due black out con Catania e Atalanta, svetterebbe addirittura seconda in questa speciale classifica. La banda Reja insomma suona a ritmo di Champions. Eppure, a 10 sfide dal traguardo Europa League, servono ancora 22-23 punti per la qualificazione. In sette giorni si fiuta il destino: dopodomani sera col Milan il primo appuntamento, poi mercoledì (col Genoa) sotto la Lanterna, quindi a muso duro col Parma domenica 30. Per il benedetto sorpasso, dopo i 21 punti di rimonta: solo gli uomini di Donadoni (con una gara in meno) ne hanno collezionati di più (26), tra le formazioni in corsa per l'Europa League. La Fiorentina, quarta nella classifica generale, nel 2014 ne ha conquistati 15, l’Inter (quinta) 16, Verona e Torino 11 (10 in meno della Lazio). E il Milan sbircia ancora i biancocelesti a meno sei, nonostante i 16 punti da gennaio a oggi. Guai a dimezzare lo svantaggio, bisogna alzare un muro. D'altronde l'acquasanta di Reja è la difesa: 9 gol subiti in 11 partite, quattro in casa. Olimpico bunker



POSTIGA VERSO L'ESORDIO

Stitico l'attacco. Giugno è lontano, nonostante Djordjevic a Nantes continui le presentazioni: «Mi auguro che la Lazio sia la scelta giusta». E viceversa. Perché 14 reti nelle ultime 11 gare sono poche. Klose raddrizza la schiena, Keita è il miglior '95 – con un centro ogni 251 minuti – in circolazione in Europa, eppure non basta. Reja s'aggrappa alla resurrezione di Postiga, ieri di nuovo in gol in partitella. Non solo lo convocherà, Edy medita addirittura di lanciarlo nella mischia nel secondo tempo. Magari a contestazione a Lotito conclusa. Venduti ancora 7 mila biglietti (13 mila, gli abbonati), nonostante a Formello proseguano gli spot di sensibilizzazione: “Il sostegno dei tifosi è fondamentale, soprattutto in questo momento. Dobbiamo restare tutti uniti, così possiamo fare qualcosa di più”, la lezione di Biglia. Sebbene i professori a scuola (visita ieri mattina all'Istituto Milanesi, Appia) fossero Mauri e Biava, fra gli svolazzi di Olympia.



MARCHETTI INFLUENZATO

Colpo di Biglia, qualificazione in buca: «Ci crediamo ancora all'Europa, dimostreremo col Milan quanto siamo forti. Se scenderemo sempre in campo come a Firenze o Cagliari, centreremo l'obiettivo. Ora dobbiamo solo migliorare in casa». Con un aiuto del pubblico: la Lazio dopodomani sera si presenterà al riscaldamento con le maglie griffate «Insieme si può, insieme si deve». Seconda parte dello slogan, già contestato da tanti laziali. Ordine incriminato fra le labbra di Marchetti. Che vede il Milan e s'influenza (ieri era a letto con la febbre, scalpita Berisha). Eppure non ha ancora venduto l'anima al Diavolo.
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