POSTIGA VERSO L'ESORDIO
Stitico l'attacco. Giugno è lontano, nonostante Djordjevic a Nantes continui le presentazioni: «Mi auguro che la Lazio sia la scelta giusta». E viceversa. Perché 14 reti nelle ultime 11 gare sono poche. Klose raddrizza la schiena, Keita è il miglior '95 – con un centro ogni 251 minuti – in circolazione in Europa, eppure non basta. Reja s'aggrappa alla resurrezione di Postiga, ieri di nuovo in gol in partitella. Non solo lo convocherà, Edy medita addirittura di lanciarlo nella mischia nel secondo tempo. Magari a contestazione a Lotito conclusa. Venduti ancora 7 mila biglietti (13 mila, gli abbonati), nonostante a Formello proseguano gli spot di sensibilizzazione: “Il sostegno dei tifosi è fondamentale, soprattutto in questo momento. Dobbiamo restare tutti uniti, così possiamo fare qualcosa di più”, la lezione di Biglia. Sebbene i professori a scuola (visita ieri mattina all'Istituto Milanesi, Appia) fossero Mauri e Biava, fra gli svolazzi di Olympia.
MARCHETTI INFLUENZATO
Colpo di Biglia, qualificazione in buca: «Ci crediamo ancora all'Europa, dimostreremo col Milan quanto siamo forti. Se scenderemo sempre in campo come a Firenze o Cagliari, centreremo l'obiettivo. Ora dobbiamo solo migliorare in casa». Con un aiuto del pubblico: la Lazio dopodomani sera si presenterà al riscaldamento con le maglie griffate «Insieme si può, insieme si deve». Seconda parte dello slogan, già contestato da tanti laziali. Ordine incriminato fra le labbra di Marchetti. Che vede il Milan e s'influenza (ieri era a letto con la febbre, scalpita Berisha). Eppure non ha ancora venduto l'anima al Diavolo.
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