Questa notte, al passaggio dal sabato alla domenica, inizier il mese di digiuno per il Ramadan - in lingua araba ”mese caldo” - che tutti i musulmani sono tenuti a osservare.
Dall'alba al tramonto, è prevista l'astinenza dal cibo, dall'acqua e altre bevande, dal fumo e anche dai rapporti sessuali. Nell'arco della giornata si può consumare il 'suhur', un pasto frugale a patto che sia fatto prima dell'aurora; solo quando si sarà fatto buio, si potrà interrompere il digiuno. Di giorno, si deve recitare la preghiera del 'tarawih'. Secondo la tradizione religiosa, il Ramadan è il periodo durante il quale l'arcangelo Gabriele dettò al profeta Maometto le sure del Corano. L'osservanza del 'sawm', cioè del digiuno dall'alba al tramonto per un mese, è uno dei cinque pilastri dell'Islam, accanto alla professione di fede, all'elemosina, al pellegrinaggio alla Mecca e alla preghiera quotidiana. Può esserne esonerato soltanto chi è malato o si trova in viaggio, oltre ai bambini e alle donne incinte o che allattano.
«Ormai da molti anni il Ramadan si celebra anche in Italia, dove secondo le ultime stime i musulmani sarebbero 1,7 milioni, per la stragrande maggioranza immigrati e figli - riferisce Giovanni D'Agata, presidente dello Sportello dei Diritti - In tante città, a cominciare da Roma e Milano, i fedeli musulmani si organizzano per celebrare insieme ogni sera la rottura del digiuno. Invitiamo tutti i cittadini italiani, credenti e non credenti, al massimo rispetto di questa tradizione religiosa islamica».
