Tra i dossier e il rebus dei papabili, è il conclave delle incertezze

di Franca Giansoldati
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Venerdì 8 Marzo 2013, 12:04 - Ultimo aggiornamento: 12:07
Quello del post Ratzinger il conclave delle incertezze. Non si hanno dei papabili che affiorano sugli altri cardinali con evidenza; incerta ancora la data dell’extra omnes e non si sa nemmeno quando verrà decisa. I porporati tra loro non ci conoscono e non ne fanno mistero, ormai lo dicono apertamente; non hanno idea di cosa ci sia dentro il dossier dei veleni, quello stilato dopo otto mesi di indagini amministrative dai tre cardinali 007 e consegnato a Ratzinger.



Insomma incertezze, dubbi, timori che si accavallano mentre il mondo fuori dai cancelli del Petriano, dove sono anche assiepati 6 mila giornalisti da tutto il mondo, pretende trasparenza e certezze. All’interno della sala nuova del Sinodo, invece, dove sono in corso le congregazioni generali, una specie di dibattito preliminare arrivato alla decima seduta, prende corpo la paura. Un cardinale italiano si lascia scappare che «dentro il clima è buono, fraterno, collaborativo e tutto procede bene». Ma forse da stavolta paternali e parole consolatorie non bastano. La Chiesa fuori aspetta i fatti.