Padre Lombardi «santo subito». Il portavoce vaticano doma l'esercito dei 6.000 giornalisti

di Franca Giansoldati
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Giovedì 7 Marzo 2013, 09:41 - Ultimo aggiornamento: 09:42
Lo zio, padre Riccardo Lombardi, divenne celebre per le arringhe anticomuniste negli anni Cinquanta, fino a guadagnarsi il soprannome di Microfono di Dio; il nipote, sacerdote anch’egli, padre Federico Lombardi, attuale direttore della sala stampa del Vaticano, si sta meritando la stima di intrepido domatore di giornalisti, un esercito di seimila persone agguerrite arrivate da tutto il mondo, tra fotoreporter, televisioni, radio, siti web, agenzie, carta stampata.



Gli stranieri catapultati per la prima volta in questa atmosfera criptica sospesa tra l’esoterico e il pittoresco sono tra i più disorientati e ogni giorno alle ore 13 sottopongono padre Lombardi a un fuoco di fila di domande, le più disparate. Padre Lombardi con un aplomb invidiabile risponde con cortesia a tutti, anche a coloro che insistono per avere dettagli importanti sul caso O’Brien, il cardinale scozzese escluso dal conclave per avere commesso abusi durante gli anni del seminario. In questo caso Lombardi, la cui regola è che non si può mai mentire, offre una visione ultimativa, di tipo fideistico e priva di ulteriori dettagli. Nemmeno Navarro Valls, storico portavoce di Wojtyla, era tanto abile.



Sicché La Croix ha proposto che padre Lombardi venga fatto «santo subito». «In questi ultimi tempi ha assunto il ruolo di direttore spirituale di questa massa polimorfa e diversamente informata delle cose cattoliche». Il suggerimento del portavoce all’esercito dei seimila per capire il conclave è di «camminare con i cardinali e fare un discernimento profondo in vista dell’elezione del Papa».