L’Olimpiade continua ad essere un affare per ex dopati nonostante il Cio predichi la purezza e si impegni in mille controlli. Ieri molti protagonisti dell’atletica hanno avuto a che fare con le provette e le squalifiche. Tatyana Lisenko, che ha vinto l’oro del martello con 78.18 era stata squalificata per due anni; la turca oro nei 1500 Asli Cakir (con la compagna di squadra Bulut seconda) nel 2004 dopo il mondiale juniores è stata fermata per ventiquattro mesi prima di sparire. Poi c’è Gatlin, già bronzo nei 100 e ieri super con la 4x100 in batteria.
Nei 1500 disperazione per l’americana Morgan Uceny, che da tre anni vive e si allena a Lucca: toccata all’inizio dell’utlimo giro, è finita a terra dove è rimasta a lungo a piangere.
È caduto un altro record del mondo. Se ne va uno dei primati più vecchi e discussi dell’atletica perché apparteneva alla Ddr. Gladish, Rieger, Auerswald e Mariels Gohr con 41.37 avevano realizzato il primato della 4x100 a Canberra nell’ottobre ’85. Ieri il quartetto americano con Tianna Madison, Allison Felix, Bianca Knight e Carmelita Jeter ha abbattuto il muro dei 41” scendendo a 40.82.Dietro, le giamaicane con 41.41.
La stessa sfida mozzafiato, e quasi certamente con piazzamenti invertiti, ci sarà questa sera con gli uomini. Senza schierare Bolt, e neppure Powell che è infortunato, i giamaicani della 4x100 hanno dato prova di forza correndo in 37.39. Gli statunitensi hanno risposto subito dopo: il loro quartetto, con Gatlin in ultima frazione, ha corso un centesimo più veloce. La prestazione li fa felici perché rappresenta il primato statunitense: migliorato di 2 centesimi il record che apparteneva dal 1992, Giochi di Barcellona, a Marsh, Burrell, Mitchell e Carl Lewis. Stasera in finale non è azzardato prevedere il primo -36”. C’era anche l’Italia. Collio, Riparelli, Manenti e Cerutti hanno ”cambiato” bene ma il problema è che loro vanno piano e hanno chiuso all’ottavo posto in batteria con 38.58.
Meseret Defar è tornata ad essere campionessa olimpica dei 5000 metri dopo aver vinto nel 2004 mentre a Pechino era finita al terzo posto. La signora etiope di Addis Abebe ha corso tenendo nascosta, celata nel reggiseno, l’immagine della Madonna e del bambino. Quel fazzoletto, che ha mostrato a tutti, lo ha baciato dopo la volata vincente contro la keniana Vivian Cheruiyot, 15:04.26 e 15:04.73, con Tirunesh Dibabda terza. Ultimo chilometro rapidissimo, sul piede di 2:40, in una lotta serrata tra etiopi e keniane mentre Elena Romagnolo, che era rimasta in testa per meta gara quando il ritmo era poco più che amatoriale, è scivolata all’ultimo posto (15:35.69).Da dimenticare anche la prova delle azzurre della 4x400 che sono, adesso, la fotocopia (in negativo) delle atlete dell’anno scorso. Il 3:29.01 del tema dovrebbe fare ulteriormente riflettere i tecnici.
L’ultima emozione della notte l’ha regalata il francese Renaud Lavillenie con l’asta. Era già campione olimpico con 5.97 e ha cercato si volare a 6.07 fallendo però il suo assalto.
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