Scontri a Roma, cori antiromanisti dalla Curva del Napoli: non finisce così. Mertens-Pandev-Dzemaili, tris al Cagliari

Scontri a Roma, cori antiromanisti dalla Curva del Napoli: non finisce così. Mertens-Pandev-Dzemaili, tris al Cagliari
3 Minuti di Lettura
Martedì 6 Maggio 2014, 18:42 - Ultimo aggiornamento: 23:25

Un coro Non finisce cos scandito diverse volte si alzato dalla Curva A dello Stadio San Paolo pochi minuti prima dell'inizio della partita del Napoli con il Cagliari.

Dalla Curva A anche ingiurie nei confronti dei romanisti: «Romani bastardi». E poi, sempre su iniziativa della stessa parte dell'impianto, tutto lo stadio: «Chi non salta giallorosso è». In Curva B è comparso anche lo striscione «Ciro tieni duro».

La gara aveva poco da dire e poco ha detto: il Cagliari fa da spettatore e chiude il primo tempo sotto 2-0. Segnano Mertens su rigore e Pandev su assist di Callejon. Nella ripresa si segnala l'ennesimo errore di Hamsik che calcia contro la traversa un secondo rigore concesso per un fallo di Silvestri, espulso. L'astinenza da gol dello slovacco dura dal 2 novembre. Poco dopo il tris arriva comunque, con Dzemaili.

Festa mesta. Doveva essere una festa per la Coppa Italia conquistata sul campo e festa è stata, anche se molto sobria, nonostante il clima di tensione della vigilia avesse fatto di Napoli-Cagliari, match ininfluente ai fini della classifica, una gara ad alta tensione. E invece niente magliette pro Speziale in curva - come paventato da qualcuno - e niente striscioni nelle curve dopo gli incidenti che hanno macchiato la finale di Coppa Italia. Solo qualche coro contro i romanisti. Uno in particolare diceva 'Non finisce quì.

La squadra, guidata da capitan Hamsik, ha fatto il suo ingresso sul terreno di gioco del San Paolo 20 minuti prima dell'inizio della partita per mostrare al pubblico la Coppa Italia conquistata sabato sera nella finale di Roma contro la Fiorentina. Nelle curve non sono stati esposti i soliti striscioni dei gruppi, tranne uno in curva B con la scritta «Siamo tutti Ciro Esposito, fratello non mollare», un incoraggiamento per il tifoso che lotta tra la vita e la morte. Il giro della squadra con la coppa è stato accolto con grandi manifestazioni di gioia e di incitamento da parte dei tifosi, anche quelli della curva A. Dove non c'era Genny 'a carogna, al secolo Gennaro De Tommaso, raggiunto nell'immediata vigilia della partita da un provvedimento di Daspo per 5 anni.

Prima della misura a carico di De Tommaso, la giornata era stata caratterizzata dalle polemiche scatenate dalla notizia - riportata da alcuni mezzi di informazione - che gli ultrà azzurri avrebbero indossato tutti la stessa maglietta pro Speziale vista sabato addosso a De Tommaso. Un proposito non realizzato ma che aveva provocato la reazione indignata della vedova Raciti, Marisa Grasso: «È una vergogna, sentire anche questo», ha detto Marisa Grasso a Radio 24 una volta appresa la notizia. «Chiudete, non fate giocare, basta. Uno Stato forte prende delle misure forti».

La risposta dello Stato non si è fatta attendere. La questura di Napoli ha reso noto che nel caso fossero state esposte magliette, striscioni o qualsiasi altro elemento dai contenuti 'offensivi o intolleranti che incitano alla violenzà la partita Napoli-Cagliari sarebbe stata sospesa con Daspo per i responsabili. Una posizione sposata anche dalle autorità sportive, il presidente del Coni Giovanni Malagò e quello della Figc Giancarlo Abete. Ma che alla fine non è stata necessaria.