Galan replica «Mi si è voluto negare il diritto di interloquire con l'autorità giudiziaria e di difendermi essendomi stata preclusa la possibilità di conoscere, secondo la tempistica prevista dal codice di rito, le accuse elevate a mio carico». Un fatto concreto, non discutibile che credo «confermi ulteriormente il fumus persecutionis manifestatosi nei miei confronti». Lo scrive Giancarlo Galan in un'ulteriore memoria depositata stamane alla Giunta per le autorizzazioni della Camera. «Non c'è chi non veda come si continui a indagare sul mio conto interrogando altri soggetti ma si nega all'incolpato la possibilità di spiegare e difendersi», aggiunge Galan nel nuovo documento a difesa.
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