Lotito non si muove dalla montagna: a Cortina e ci rester. A “casa” di Lotito - è a Cortina – senza Lotito. E' durato oltre tre ore e mezza a Villa San Sebastiano (dopo tanti tentativi biancocelesti d'occultare il luogo dell'incontro), il faccia a faccia fra Petkovic e la Lazio, rappresentata dall'avvocato Gentile e il consigliere Marco Moschini. Vlado, uscito scuro in volto dall'incontro, è stato accompagnato dall'avvocato Paco D'Onofrio, il vice Antonio Manicone e il preparatore Paolo Rongoni. C'è stato un vertice in mattinata fra i due tecnici a Roma (sono entrambi qui dal 30 dicembre) anche per studiare le prossime mosse.
Dipenderà da come si comporterà la Lazio in sede civile, dopo l"addebito disciplinare che il club contesta a Petkovic in merito alla sua firma del contratto, in vigore dal primo luglio, per allenare la nazionale della Svizzera. Le contestazioni biancocelesti sono state esplicitate nella lettera del 28 dicembre, la risposta del bosniaco è arrivata ieri sera a Formello.
IL CONTRATTO
Petkovic e Manicone avevano varcato l'ingresso di Villa San Sebastiano con in mano una copia del contratto della Federazione Elvetica. E' visibile la firma del 23 dicembre, per dimostrare quanto scritto nelle contro-deduzioni difensive: «Non c"è stata alcuna violazione delle norme. E per noi il progetto biancoceleste deve continuare, come concordato, sino a giugno». La Lazio contesta le trattative, sempre negate da Vlado, precedenti con la Svizzera e la comunicazione della firma, una volta già avvenuta. Sono accuse di “slealtà” - ma non c'è nessuna violazione delle regole vigenti – per le quali Lotito aveva già dato mandato all'avvocato Gentile di procedere al licenziamento per giusta causa: “E' illegittimo”, tuonava già ieri l'avvocato D'Onofrio. Pronto a parlare per trovare una soluzione concordata, ma anche a un'eventuale contro-vertenza. Esonero o accordo per la risoluzione (con buonuscita), tutto può succedere.