STRADA IN SALITA
Dell’imprevedibilità di Keita, l’allenatore non riesce a farne a meno. Con lui in campo la squadra sembra avere un’altra marcia, con più qualità e fantasia lì davanti. Dopo Parma il pericolo maggiore era che la piccola stellina potesse montarsi la testa, invece ha lavorato a testa bassa come se niente fosse accaduto, seguendo i consigli dei compagni e del tecnico durante gli esercizi di tattica. L’anello debole del numero 14 sono ancora i rientri in fase difensiva e poter giocare più con la squadra. E il tecnico sta lavorando e insistendo proprio su questo aspetto. Ha capito che può far crescere un futuro campione e non tralascia alcun dettaglio, a volte risultando pure un po’ spigoloso.
MODULO E STRATEGIE
La conferma di Keita non era scontata. L’insidia maggiore nasceva dal ritorno di Lulic, santone della tifoseria, fedelissimo di Petko e soprattutto titolare della Lazio. Un problema per il tecnico, secondo alcuni. Cosa fare: fuori il giovane o l’idolo della gente? Niente di tutto questo. Ancora una volta lo svizzero ha sorpreso tutti, tirando fuori dal cilindro il 3-4-3, il modulo a lui tanto caro. Un assetto che potrebbe essere un azzardo, per una formazione ancora in cerca d’identità, ma al tempo stesso uno schieramento che gli permette di poter usufruire di una fascia sinistra di tutto rispetto, con Radu, Lulic e Keita sulla stessa linea verticale, Candreva a destra, con il tandem Ledesma-Onazi al centro. A farne le spese potrebbe essere Hernanes. Nella rifinitura di questa mattina ci sarà la decisione finale. Di sicuro a Genova la Lazio e soprattutto Petko si affiderà a Keitinha. Lui è sicuro di giocare.
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