Lazio, è mal di gol: per Klose e Perea solo tre reti

Lazio con il mal di gol
di Daniele Magliocchetti
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Mercoledì 6 Novembre 2013, 10:41 - Ultimo aggiornamento: 11:13
Gonfiare la rete e fare gol la medicina giusta per uscire in fretta da una crisi profonda. L’elisir ideale per rendere di nuovo salda la panchina di Petkovic, ritrovare entusiasmo, prestazioni e soprattutto i risultati. Il gioco del calcio, in fin dei conti, è semplice e si riduce tutto a questo: segnare più reti dell’avversario e portare a casa il successo. La Lazio ci prova da tempo, ma ci riesce con estrema difficoltà. I numeri biancocelesti, si sa, sono da brividi, dalle sconfitte rimediate, ai gol subiti, fino ai pochi punti conquistati nel 2013; ma il vero dato che fa tremare, e che probabilmente è la vera causa dell’attuale stallo, sono gli attaccanti che non stanno facendo il loro dovere. La formazione allenata da Petko segna infatti con il contagocce. E senza fare gol non si va da nessuna parte. Anzi, se non si corre ai ripari, si rischia di sprofondare ancora di più.



IL LAVORO DI PETKO La rosa degli attaccanti della Lazio è di tutto rispetto, con gli esperti Klose e Floccari a guidare i due giovani talenti Perea e Keita, ma è altrettanto vero che i numeri non sono confortanti in questa considerazione. Dei quindici gol segnati dai biancocelesti in questo campionato, solo tre sono stati siglati dalle punte: due dal tedesco, una dal colombiano. Davvero pochi per sperare in traguardi ambiziosi, quasi niente per provare ad uscire dalla fase di smarrimento della squadra.



Approfondendo l’analisi, fanno riflettere le statistiche della Lazio che, in queste prime undici partite di serie A, nonostante tutto, mantiene una dignitosa media di tre-quattro azioni limpide da rete a partita. Occasioni che, evidentemente, vengono finalizzate male e, quindi, sprecate dagli attaccanti. Eppure, durante la settimana, nel lavoro quotidiano, spesso il tecnico riprende i suoi giocatori, alzando anche la voce e ribadendo ogni volta che sotto porta bisogna essere più cattivi e concreti. Suggerimenti che, numeri alla mano, non vengono recepiti nella maniera giusta. Nelle ultime due partite con Milan e Genoa si sono verificate proprie queste situazioni, con Klose e Floccari bravi a presentarsi davanti al portieri, ma scarichi e poco cinici al momento della conclusione.



BOMBER CERCANSI Mentalità e gioco a parte, per raddrizzare la situazione serve che le punte laziali diano un immediato cambio di rotta, altrimenti sarà dura riprendersi. Normale che davanti a una simile situazione la società si guarda attorno e si prepari a fare qualcosa sul mercato di gennaio. Di soldi non ce ne sono molti, ma a guardare in casa d’altri le opportunità forse non mancano. La più importante porta a Giampaolo Pazzini, il centravanti del Milan, operatosi al ginocchio a giugno, ma pronto a rientrare. Il suo recupero procede bene, dopo la sosta potrebbe essere a disposizione.



Gli spazi al Milan però non saranno molti, vista l’abbondanza in attacco e l’arrivo già programmato di Honda. L’ex attaccante della Fiorentina vuole giocare, sogna i mondiali ed è in cerca di riscatto. Galliani e Lotito hanno un ottimo rapporto e qualche chiacchierata in proposito l’hanno pure fatta. Bisognerà vedere se il discorso potrà concretizzarsi o meno. Per le sue caratteristiche, per il senso del gol e la grinta mostrata sotto porta, Pazzini rappresenterebbe la punta ideale per la Lazio. Potrebbe essere un rischio, ma che, visti i numeri, vale la pena correre.
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