Europa League, Lazio-Apollon stasera all'Olimpico

Europa League, Lazio-Apollon stasera all'Olimpico
di Gabriele De Bari
3 Minuti di Lettura
Giovedì 7 Novembre 2013, 10:18 - Ultimo aggiornamento: 21:16

La Lazio torna all’Olimpico dopo la contestazione di domenica, e torna con l’obiettivo di regalarsi un sorriso in Europa. La partita contro l’Apollon potrebbe consentire ai biancocelesti di ipotecare la qualificazione e affrontare gli ultimi 2 turni con maggiore tranquillità. Il momento è delicato, con Petkovic sempre sotto esame, con l’ambiente scontento e deluso, con i calciatori tutti in discussione. Quando le cose vanno male ognuno deve assumersi le proprie responsabilità, non soltanto l’allenatore che pure ha le sue colpe, soprattutto quelle di non aver saputo inquadrare la nuova Lazio e di non averle dato una precisa identità di gioco.

LA SVOLTA TATTICA

L’impressione maturata nelle ultime gare è che la squadra abbia abbandonato il tecnico: non per cattiveria, per incapacità. E questo può essere un segnale di allarme. Troppe formazioni cambiate, troppi interpreti schierati, messi fuori e richiamati in uno zibaldone che non poteva non penalizzare l’organizzazione e i risultati. Petkovic ha capito che qualora non battesse i ciprioti di Limassol finirebbe in un vortice senza via d’uscita. E allora, dovendo rischiare, ha deciso di farlo cambiando spartito. Per la svolta ha scelto il 4-2-3-1, un modulo che chiamerebbe il criticato Hernanes a giocare 20 metri indietro per entrare più spesso nel cuore della manovra. Ma, oltre alle correzioni tattiche, questa Lazio ha bisogno di qualcosa di forte a livello piscologico. E Petkovic prova scuotere il gruppo. «Dobbiamo prendere la sconfitta contro il Genoa come una doccia fredda, una scossa per svegliarci. Fino al gol subito abbiamo dimostrato di poter giocare bene e che ci manca poco per completarci. Pero, molto spesso, quel poco diventa decisivo».

POCHI TIFOSI

Riuscirà l’Europa a svegliare la Lazio? E’ la domanda che frulla nella mente del popolo biancoceleste, stanco di aspettare il salto di qualità che non arriva. L’attesa per la sfida europea è molto fiacca, toccherà alla squadra riportare i tifosi allo stadio. Un solo successo negli ultimi 8 impegni: non possono bastare le assenze per giustificare questo andamento lento. Anche altre formazioni devono fronteggiare il problema-infortuni (Inter e Fiorentina), però riescono ad avere comunque un peso specifico superiore alla Lazio. La gente è stufa di sentire sempre le solite giustificazioni, capita da 7 mesi da quando è cominciata una discesa imprevedibile e inarrestabile. Interrotta solo dalla felice parentesi della finale di Coppa Italia. Basta alibi ai calciatori, devono fornire risposte forti e immediate. Lo stesso Petkovic ammette di non credere più al terzo posto in campionato, sbandierato fino a qualche giorno fa. «Non voglio fare previsioni a lungo termine. Conquistiamo questi tre punti, poi penseremo alle squadre che ci precedono in classifica consapevoli che bisognerà dare di più». La Lazio ha il dovere di vincere e riconquistare il pubblico. Per l’Europa League l’allenatore presenterà una formazione dall’impronta brasiliana. Per battere il modesto Apollon dovrebbe bastare la tecnica di Hernanes, Ederson e Anderson.

© RIPRODUZIONE RISERVATA