Genitore separato disobbedisce al giudice per non andare contro il figlio: assolto

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Mercoledì 16 Luglio 2014, 17:46 - Ultimo aggiornamento: 17 Luglio, 19:27
Dopo la separazione poteva vedere il figlio due giorni alla settimana riportandolo sempre a casa della donna a dormire. Ma quando il bambino in alcune occasioni ha chiesto di dormire da lui l'uomo non se l'è sentita di seguire «pedissequamente il pronunciamento del giudice» e, dopo aver avvertito la madre, lo ha riportato a scuola la mattina dopo. La donna si è rivolta ai carabinieri denunciando l'ex marito che, però, è stato prosciolto dal giudice del tribunale di Firenze nonostante, spiega l'avvocato dell'uomo Antonio Olmi, lei abbia anche denunciato maltrattamenti pure nei confronti del piccolo.



È la storia di una difficile separazione che, come tante altre, è finita anche in tribunale penale. Per il giudice Giovanni Santaniello non è stata provata «la sussistenza della condotta che configura il delitto ascritto all'imputato», nè che il suo comportamento «fosse sorretto dalla volontà di non dare esecuzione al provvedimento del tribunale o di agire contro l'interesse del minore e quindi in danno dello stesso, ed al fine di contrastare la madre».



«Non sarei mai stato in grado di andare contro le esigenze di mio figlio» aveva detto l'uomo al giudice mentre, aggiunge il suo difensore, i servizi sociali interessati, dopo «un'approfondita indagine, non hanno individuato alcuna traccia di quei maltrattamenti denunciati». «Molti padri con i loro figli vivono vicende simili alla mia, credo che sia arrivato il momento di porre fine a questa barbarie che vede i nostri figli uniche vittime - ha detto l'uomo -. Utile sarebbe cominciare ad attuare veramente la legge 54 del 2006 sull'affido condiviso».



«Non è la prima volta che gli operatori del diritto penale sopravanzano quelli del civile di molte lunghezze» commenta Marino Maglietta, presidente dell'associazione 'Crescere insieme': «neppure una legge dello stato è bastata per ridare equilibrio alla famiglia separata. È necessario che il Parlamento intervenga di nuovo».