Dopo le parole di elogio del numero 1 dello sport mondiale, tutti sul prato davanti alla Sala delle Armi. Il presidente del Coni, Giovanni Malagò, ha ricordato la notte tra il 9 e il10 giugno del 1914 quando in un ufficio di Montecitorio è nato il Coni. Ha parlato del valore e del lavoro di Giulio Onesti che «ebbe la forza di rilanciare un Ente che avrebbe dovuto essere liquidato». Malagò ha tracciato la storia dei successi dei nostri atleti che sono «l’Oro d’Italia», anzi, l’Italia che vince.
Il premio dell’Atleta del Centenario, che è stato assegnato a Sara Simeoni e Alberto Tomba, rappresenta l’essenza di questi primi cento anni di vita sportiva. Alberto, che ha portato lo sci al livello del calcio, ha affermato che il premio ricevuto è di tutti. «Siamo tutti campioni», ha detto Tomba mentre la Simeoni ha toccato il tasto del gioco di squadra. «È vero che se non ci fossimo noi atleti non ci sarebbe il Coni - ha detto Sara - ma è altrettanto vero che se non ci fossero dirigenti lungimiranti come Onesti non saremmo qui».
Il presidente della Repubblica ha ricordato che il Coni è nato prima della Repubblica e ha attraversato momenti difficili, quelli del dopoguerra, ha esortato tutti a non accontentarsi spedendo dal Foro Italico un messaggio all’Italia di Prandelli in Brasile e ha augurato al Coni un buon centenario.
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