Alla festa dei 100 anni del Coni
Bach lancia i Giochi di Roma 2024

Giovanni Malagò tra Alberto Tomba e Sara Simeoni
di Carlo Santi
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Lunedì 9 Giugno 2014, 19:55 - Ultimo aggiornamento: 19:56
e Frecce Tricolori sul Foro Italico, i campioni olimpici italiani, il presidente della Repubblica, Giorgio Napolitano, e quello del Comitato internazionale olimpico, Thomas Bach, per la feste dei cento anni del Coni. Tre giorni speciali al Foro, il cuore sportivo della citt, per ricordare il passato e guardare al futuro sognando i Giochi nel 2024. Bach sul tema stato chiaro anche se, non dimentichiamolo, il presidente del Cio accoglie sempre con piacere una possibile candidatura. Stavolta, però, il capo dello sport mondiale ha ammesso: «In passato abbiamo sbagliato il metodo della scelta delle città, abbiamo privilegiato i grandi stadi e troppe spese. Adesso - ha aggiunto Bach - dobbiamo cambiare filosofia». Ha parlato di Roma, quella del 2024, e ha detto che «sappiamo che la città vuole candidarsi. Roma e l’Italia hanno una grande passione per lo sport, hanno efficienza e un senso dell’ospitalità non comuni. Sarebbe una candidatura forte che avrebbe la simpatia di tutti, non solo della famiglia olimpica e, soprattutto, sarebbe una grande opportunità. Roma sarebbe una candidatura forte».

Dopo le parole di elogio del numero 1 dello sport mondiale, tutti sul prato davanti alla Sala delle Armi. Il presidente del Coni, Giovanni Malagò, ha ricordato la notte tra il 9 e il10 giugno del 1914 quando in un ufficio di Montecitorio è nato il Coni. Ha parlato del valore e del lavoro di Giulio Onesti che «ebbe la forza di rilanciare un Ente che avrebbe dovuto essere liquidato». Malagò ha tracciato la storia dei successi dei nostri atleti che sono «l’Oro d’Italia», anzi, l’Italia che vince.

Il premio dell’Atleta del Centenario, che è stato assegnato a Sara Simeoni e Alberto Tomba, rappresenta l’essenza di questi primi cento anni di vita sportiva. Alberto, che ha portato lo sci al livello del calcio, ha affermato che il premio ricevuto è di tutti. «Siamo tutti campioni», ha detto Tomba mentre la Simeoni ha toccato il tasto del gioco di squadra. «È vero che se non ci fossimo noi atleti non ci sarebbe il Coni - ha detto Sara - ma è altrettanto vero che se non ci fossero dirigenti lungimiranti come Onesti non saremmo qui».

Il presidente della Repubblica ha ricordato che il Coni è nato prima della Repubblica e ha attraversato momenti difficili, quelli del dopoguerra, ha esortato tutti a non accontentarsi spedendo dal Foro Italico un messaggio all’Italia di Prandelli in Brasile e ha augurato al Coni un buon centenario.
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