Roma e quei bambini nei cortili

di Davide Desario
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Martedì 8 Luglio 2014, 00:09 - Ultimo aggiornamento: 17:11
Bambini al nasone,

ancora qualcuno

vive la strada a #roma


@pisofrugi



In questa Roma semideserta decidi di andarti a mangiare un gelato ai fichi caramellati in quella gelateria di Prati.



Cammini lento, senti un profumo di asfalto bagnato che ti riporta indietro di trent'anni quando appena finiva il temporale estivo eri già di nuovo in strada a giocare. E improvvisamente ti si apre davanti agli occhi un cortile. Tra uno scooter legato ad una ringhiera e una signora affacciata al balcone, c'è una manciata di bambini che corrono dietro a un pallone. E anche se giocano con uno spirito diverso che sa più di videogame che di 90° minuto, certe cose non cambiano. Lo vedi subito quello bravo davvero. Lo riconosci quello introverso e invidioso pronto a litigare per un rigore. E ti fa tenerezza quello che non è bravo ma si impegna e si diverte.



Più in là c'è un ragazzino in bicicletta: fa qualche giro ma poi si ferma a guardare la partita e forse sogna di giocare anche lui. Su un muretto ci sono delle bambine. Nessun vestitino, nessun sandalo. Ma jeans e scarpe da ginnastica. Guardano un cellulare, ridono e scrivono messaggi. Il pallone rotola fino ai loro piedi. Una bimba si inchina e lo prende. Non fa in tempo ad alzarsi e si ritrova davanti uno dei calciatori con il fiatone. Lui fa il gesto per chiedere il pallone. Lei glielo dà. Lui correndo si gira e le urla grazie. Lei sorride mostrando lo spazio tra i due denti. Chissà se qualcuno sa già tutto di questi bimbi nei cortili. Se tra loro c'è un Totti, un Alberto Sordi, uno spacciatore e un poliziotto che gli darà la caccia. Chissà se uno di loro morirà in un incidente in un maledetto sabato sera, se quella bambina dopo aver girato il mondo rincontrerà il bimbo del pallone e le batterà ancora il cuore. Chissà se uno di loro tra trent'anni si fermerà a guardare un cortile con un gelato in mano.



davide.desario@ilmessaggero.it