I fatti risalgono al 3 settembre del 2017. Tutto avvenne in poco meno di due minuti. Era una domenica. Intorno alle 14. Un gruppo di tifosi del Sora era di ritorno da Alatri dove poco prima avevano seguito la loro squadra nella prima giornata del campionato di Promozione. A bordo di alcune auto, dopo aver imboccato la superstrada all'altezza della località Pigne di Alatri, anziché proseguire verso Sora sono usciti allo svincolo di Castelmassimo. Lasciate le macchine a qualche decina di metri di distanza, hanno raggiunto il piazzale dove si trova il club Fedelissimi e altri esercizi commerciali. Erano una ventina, alcuni con il volto coperto, altri armati di aste, bastoni e cinture. In una manciata di tempo è scoppiato il finimondo. In quel momento nel club c'erano alcuni tifosi del Frosinone, che sono stati bersagliati di sfottò, minacce e insulti: sono riusciti a chiudersi dentro, così come fatto dai proprietari dell'attività di ristorazione. All'esterno è volato di tutto: sedie, panchine, fioriere.
I cinque, ora finiti a processo, vennero identificati e denunciati nel giro di pochi giorni da Digos e carabinieri grazie alle immagini della videosorveglianza e ad alcune testimonianze. Sia il club Fedelissimi che il ristorante "Da Teresa", di proprietà di Teresa Nanotitis, si sono costituiti parte civile con l'avvocato Nicola Ottaviani. I danni vennero quantificati in qualche migliaio di euro. Gli imputati sono invece difesi dagli avvocati Mario Bartolomucci, Vittorio La Pietra e Gian Marco De Robertis. La prossima udienza è stata fissata per il 7 dicembre.
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