Sanità, dopo l'aggressione al personale del Csm
i sindacati lanciano l'allarme sicurezza

Sanità, dopo l'aggressione al personale del Csm i sindacati lanciano l'allarme sicurezza
di Alessandro Redirossi
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Giovedì 23 Marzo 2017, 18:24
«Il personale sanitario è quotidianamente in trincea e si registra un allarme rosso sulla sicurezza». A lanciare l’sos è Beatrice Moretti, segretaria generale della Funzione pubblica Cgil di Frosinone, dopo l’episodio dell’aggressione ai danni di un’assistente sociale e di un’infermiera del Centro di Salute Mentale della Asl capoluogo. Un fatto che ha acuito timori e paure fra il personale, visto che le due dipendenti della Asl martedì sono state costrette a ricorrere alle cure del pronto soccorso dell'ospedale Spaziani dopo essere state aggredite da una paziente in ufficio. «Soprattutto per quanto riguarda servizi più sensibili e vulnerabili, come quello del Centro di Salute Mentale, è necessario predisporre un servizio di sicurezza, con guardie che effettuino controlli con una certa costanza - dice la Moretti – Abbiamo sempre sollevato la questione della sicurezza, in particolare con riguardo a diversi episodi registrati nei pronto soccorso, chiedendo una vigilanza che non c’è stata per troppo tempo. Alla fine nel pronto soccorso del capoluogo, dopo le proteste, è arrivata una guardia dedicata da circa un anno. Per come è strutturata la Asl di Frosinone c’è però un problema di sicurezza generale: ci vorrebbe un servizio di vigilanza come succede nelle strutture romane. Le risorse sono sempre regionali e non si capisce per quale motivo dovremmo essere una realtà di serie B in provincia di Frosinone. Poi si registrano episodi come quello al Csm o come quelli avvenuti negli ultimi giorni nei reparti dell’ospedale di Sora, con il personale che si è trovato a  tu per tu con i ladri all’interno degli spogliatoi». Sembra infatti che, sempre martedì, presso il Santa Scolastica di Sora, si siano intrufolati dei ladri. Addirittura nel reparto di oculistica sarebbero stati sottratti dei contanti nell’armadietto di un infermiere, con il ladro che è scappato dopo essere stato sorpreso dal personale sanitario. «È sempre più diffusa la necessità di una presenza costante di servizi di vigilanza. In un caso come quello del Csm, collegato evidentemente anche al disagio psichico della paziente, a rischio sono sia il personale che l’utenza che frequenta gli uffici – ribadisce la segretaria generale Fp Cgil – Negli ospedali, poi, il personale è sempre di meno e gli utenti sempre più esasperati. Questo sarà uno dei temi oggetto del dibattito di domani (oggi per chi legge,nda) negli Stati generali della Sanità a Roma voluti da Cgil, Cisl e Uil. Nell'assemblea dei lavoratori della sanità del Lazio affronteremo  il tema delle emergenze relative al personale. A Frosinone nel pronto soccorso si contano anche 40 barelle al giorno in corridoio; mediamente nel reparto di medicina ci sono 18 pazienti in corsia: mancano i posti letto in provincia e gli utenti alla fine se la prendono con il personale, che di fatto è “in trincea” quando è in servizio. Le risorse vanno spese per queste necessità: la sicurezza di personale sanitario e utenti è prioritaria. Leviamo piuttosto qualche "professorone" o qualche poltrona»
 
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