Cassino, beni sequestrati e spariti dall'ufficio: cancelliere condannato a 4 anni

Cassino, beni sequestrati e spariti dall'ufficio: cancelliere condannato a 4 anni
di Vincenzo Caramadre
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Mercoledì 28 Giugno 2023, 15:20

Beni sequestrati e spariti dall'ufficio corpi di reato: Lucio Grippo, 59enne, cancelliere del tribunale di Cassino, condannato per peculato a quattro anni di reclusione. La sentenza è stata pronunciata nel primo pomeriggio di ieri dal collegio penale del tribunale della città martire presieduto dal giudice Tavolieri. A richiedere la condanna è stata la procura, nella persona del sostituto procuratore Marina Marra che, al termine della requisitoria ha chiesto per il 59enne 3 anni e 4 mesi di reclusione, ma il tribunale è andato ben oltre infliggendogli quattro anni oltre alla pena accessoria dell'interdizione temporanea dai pubblici uffici. Il Pm ha ricostruito tutti gli aspetti delle indagini che, nel 2014, portarono a scoprire la sparizione dei reperti dall'ufficio preposto. Il pm Marra nel corso della requisitoria ha parlato di «fatti gravi, accertati oltre ogni possibile dubbio». Mentre la difesa, rappresentata dall'avvocato Antonio Valente, per chiedere l'assoluzione, in subordine il minimo della pena, ha focalizzato l'attenzione sulla testimonianza poco lucida dell'uomo al quale erano stati sequestrati gli oggetti poi spariti e chiamato a riconoscerli. Non da ultimo l'avvocato Valente ha rilevato che c'erano diversi quantitativi di cocaina che il suo assistito non ha toccato,

LA RICOSTRUZIONE

Le sparizioni di oggetti dall'ufficio corpo di reato risalgono al 2014, ma le indagini, partite dopo la segnalazione di una collega del 59enne, si conclusero nel 2016, quando il procuratore capo Luciano d'Emmanuele, sulla scorta delle investigazioni portate avanti, per mesi, dai carabinieri della sezione di polizia giudiziaria della Procura, chiese il rinvio a giudizio e la sospensione - al Ministro di Grazia e Giustizia - dal servizio del dirigente amministrativo. L'accusa ritiene che Grippo - cancelliere in servizio al Tribunale di Cassino- si sia prima appropriato delle chiavi dell'ufficio corpi di reato e che da qui abbia prelevato, al fine di rivenderli, diversi oggetti di valore come monili d'oro. In particolare una catenina con un ciondolo con effige sacra e un bracciale con ciondoli. L'uomo ha sempre negato ogni responsabilità e lo ha fatto anche ieri prima della chiusura del dibattimento. Ma il tribunale, con tutta evidenza, non ha creduto alla sua versione dei fatti e lo ha condannato a quattro anni. Le motivazioni nei prossimi 90 giorni, poi la difesa deciderà sull'appello. Nel frattempo, il 59enne resta sospeso dal lavoro.
 

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