Non studiano e non lavorano,
il dramma dei giovani

Non studiano e non lavorano, il dramma dei giovani
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Domenica 30 Aprile 2017, 17:03
Un giovane su quattro non lavora, non studia e non frequenta corso di formazione. Basterebbe soltanto questo dato a far capire qual è l’antifona. Purtroppo non è il solo a delineare quella che al di là di tutto resta la principale emergenza della provincia di Frosinone: il lavoro. Meglio ancora, il lavoro che non c’è. Soprattutto per le nuove generazioni. È quanto emerge dal rapporto “Dinamiche del mercato del lavoro nelle province italiane” realizzato dall’Osservatorio statistico dei consulenti del lavoro.
I freddi numeri del dossier mettono il dito in una ferita viva, un dramma sociale e umano che non ha precedenti: quello dei giovani che non riescono ad entrare nel mondo del lavoro e sopratutto di quelli, non pochi, che nemmeno ci provano.
La disoccupazione di giovani di età compresa tra i 15 e i 24 anni della provincia di Frosinone nel 2016 è stata pari al 47,5 per cento. Quasi un giovane su due, dieci punti in più rispetto alla media nazionale. Proporzione che spedisce la provincia di Frosinone nella posizione numero 86 (su 110), nelle parti basse della classifica, nel gruppo composto da tutte province del sud. Latina (43,3 per cento) e Viterbo (46,7 per cento) solo di pochissimo vanno meglio. Nelle città con cui il Frosinone calcio si sta contendendo la serie A non c’è partita: Verona (17,7 per cento), Ferrara (31,2 per cento).
SENZA SPERANZA
Ancora più feroce il dato sui cosiddetti Neet, ossia i giovani che non lavorano, non studiano e non frequentano corsi di formazione. Nel 2016, in provincia di Frosinone, in questa situazione si è trovato il 24,4 per cento di giovani di età compresa tra i 15 e i 29 anni. Quasi un giovane su quattro. Media che rispecchia quella nazionale che è stata pari al 24, 2 per cento..
Da questo punto di vista i dati, se possibile, diventano ancora più preoccupanti se si allarga la forbice anagrafica. Mentre infatti il tasso di disoccupazione nel 2016 è stato pari al 16,8 per cento (la media nazionale è dell’11,7 per cento), i dati raddoppiano rispetto a due indici più specifici. Il primo è quello relativo all’inattività, né occupati né in cerca di un’occupazione con un’ampia fetta di probabili lavoratori in nero: nel 2016 questa situazione ha riguardato il 40,6 per cento di persone comprese tra i 15 e i 64 anni. La media nazionale è pari al 35 per cento. La provincia di Frosinone, come per gli altri indici, si trova nella posizione numero 81 (su 110), nella parte bassa della classifica. In questo caso vanno meglio tutte le altre province laziali.
LA PRECARIETÀ
Ma chi ha un’occupazione in provincia di Frosinone, in quali condizioni lavora? Il tasso d’occupazione nel 2016 è stato pari a 49,2 per cento (un punto in meno rispetto al 2015). È il dato peggiore del Lazio, mentre la media nazionale nel 2016 è stata pari a 57,2 per cento (quasi un punto in più rispetto all’anno prima). Nel dettaglio, il 33,7 per cento ha lavorato con contratti non standard (part time, contratti a termine, autonomi, collaboratori). «Alcuni di questi lavoratori - si legge nel rapporto - potrebbero appartenere alla categoria dei working poors, cioè coloro che, pur avendo un’occupazione, si trovano a rischio di povertà e di esclusione sociale a causa del livello troppo basso del loro reddito». La retribuzione media nel 2016 in provincia di Frosinone è stata pari a 1.261 euro. La media nazionale è di 1.315 euro.
LA CLASSIFICA GENERALE
Nel complesso, unendo tutti i dati, nella classifica generale sul grado di efficienza del sistema del lavoro la provincia di Frosinone sale dalla posizione numero 74 del 2015 alla numero 69 del 2016. Meglio di Latina che dal numero 78 passa all’80. Entrambe comunque restano nel gruppo medio basso composto esclusivamente dalle province meridionali con le eccezioni di Rieti, di due della Toscana (Massa Carrara e Grosseto) e di una della Liguria (Imperia).
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