Un altro passo verso la salvezza. Il Frosinone, giocando una gara dai due volti, rinunciatario nel primo tempo e intraprendente nella ripresa, al "Bentegodi" conquista un pareggio che lascia anche strascichi di rimpianti per le due occasioni non concretizzate nella ripresa, sull'1-1. Ghiottissima quella capitata sulla testa di Cheddira.
Quello che conta, però, è essere riusciti ad approfittare, seppur parzialmente, delle battute d'arresto di tre dirette concorrenti, Cagliari, Udinese e Lecce, e di aver mantenuto inalterata la distanza dal Verona. Sardi, friulani e scaligeri, terzultimi in blocco con 18 punti, hanno un ritardo di cinque lunghezze dai canarini, saliti a quota 23. Ecco perché il pari di Verona è prezioso per gli uomini di mister Di Francesco, il quale guarda il bicchiere mezzo pieno. E fa bene perché il suo Frosinone, oltre a muovere la classifica, ritrova continuità di risultati, dando seguito al successo sul Cagliari, e di prestazione, stando a quella offerta nei secondi 45' con un gioco più veloce e trame penetranti.
Il punto centrato in una trasferta che si presentava insidiosa spezza anche la serie di otto sconfitte esterne consecutive, che avevano rallentato il cammino dei giallazzurri.
L'altra nota lieta che lascia il "Bentegodi" è quella di un Kaio Jorge in crescita: ha siglato il suo terzo gol stagionale, il secondo consecutivo. Una curiosità: delle 29 reti finora all'attivo per i giallazzurri, 14 sono arrivate da calci piazzati, cross su punizione o corner. Un'altra menzione la merita il portiere Turati, anche ieri reattivo: ha neutralizzato il primo rigore in A.