Auditorium dedicato a Serena, le parole del papà in un video

Auditorium dedicato a Serena, le parole del papà in un video
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Mercoledì 2 Giugno 2021, 08:13

Da oggi si chiamerà “Auditorium Serena Mollicone” e sarà il luogo simbolo di rettitudine, onestà e correttezza di una giovane vita spezzata venti anni fa da un assassino ancora impunito.

La cerimonia si è tenuta ieri nell’istituto psico-pedagogico “Gioberti “ di Sora, la scuola che Serena frequentava quando venne uccise ed in cui si sarebbe diplomata proprio nel 2001. La scelta di riservare l’evento ai familiari e a poche istituzioni lo ha reso ancor più toccante e sentito. Papà Guglielmo, anche se non fisicamente, era presente ed ancora una volta ha parlato a tutti attraverso un video che la sorella Consuelo ha voluto far vedere ed ascoltare ai presenti. Papa Guglielmo ha lottato per quasi 20 anni in attesa di giustizia non smettendo mai di ricordare le grandi doti umane di quella ragazza dagli occhi dolci e pieni di gioia e speranze. Doti che sono state sottolineate anche dal sindaco Roberto De Donatis che ha ricordato il valore del suo sacrificio, dallo zio Antonio Mollicone, dal parroco don Antonio Martini, dalla dirigente dell’Istituto Clelia Giona che ha raccolto la proposta di intitolazione dell’auditorium avanzata circa un anno fa dall’associazione Iniziativa Donne.

Tante le testimonianze e le voci che in un ventennio hanno accompagnato l’efferato omicidio della studentessa di Arce. E proprio il racconto, lontano dalle telecamere, della presidente dell’associazione Iniziativa Donne Katia Staffieri emoziona in particolar modo: “Ricordo quei giorni come fosse ieri - racconta al Messaggero -, anche io all’epoca frequentavo il Gioberti ma ero in un’altra classe pur avendo la stessa professoressa di Serena.

Una mattina, circa una settimana prima che venisse uccisa, Serena bussò alla porta della nostra classe e con modi gentili ed educati, chiese alcune informazioni alla professoressa in merito alla tesina che aveva già finito e con la quale si sarebbe diplomata. Quello che mi è rimasto impresso e che resterà indelebile per sempre furono i suoi occhi chiari, dolcissimi come il suo sorriso, gli occhi di una ragazza perbene che non meritava quello che è successo. Ricordo anche un altro particolare di quella vicenda, cioè che nei giorni successivi all’omicidio comparve una scritta nel bagno: “io so chi ti ha ucciso”. Arrivarono le forze dell’ordine e cercarono di risalire a chi aveva potuto farla e addirittura venne organizzato un compito in classe di italiano con una traccia legata all’omicidio di Serena per indurre l’autore di quel messaggio a parlare, a dire qualcosa. Non lo fece purtroppo”.

Il ricordo di Serena - come ha sottolineato la dirigente scolastica - “resterà per sempre vivo” in un luogo di confronto, di crescita, di dibattito: l’auditorium Serena Mollicone.
Ro. P.
 

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