Da oggi si chiamerà “Auditorium Serena Mollicone” e sarà il luogo simbolo di rettitudine, onestà e correttezza di una giovane vita spezzata venti anni fa da un assassino ancora impunito.
La cerimonia si è tenuta ieri nell’istituto psico-pedagogico “Gioberti “ di Sora, la scuola che Serena frequentava quando venne uccise ed in cui si sarebbe diplomata proprio nel 2001. La scelta di riservare l’evento ai familiari e a poche istituzioni lo ha reso ancor più toccante e sentito. Papà Guglielmo, anche se non fisicamente, era presente ed ancora una volta ha parlato a tutti attraverso un video che la sorella Consuelo ha voluto far vedere ed ascoltare ai presenti. Papa Guglielmo ha lottato per quasi 20 anni in attesa di giustizia non smettendo mai di ricordare le grandi doti umane di quella ragazza dagli occhi dolci e pieni di gioia e speranze. Doti che sono state sottolineate anche dal sindaco Roberto De Donatis che ha ricordato il valore del suo sacrificio, dallo zio Antonio Mollicone, dal parroco don Antonio Martini, dalla dirigente dell’Istituto Clelia Giona che ha raccolto la proposta di intitolazione dell’auditorium avanzata circa un anno fa dall’associazione Iniziativa Donne.
Tante le testimonianze e le voci che in un ventennio hanno accompagnato l’efferato omicidio della studentessa di Arce. E proprio il racconto, lontano dalle telecamere, della presidente dell’associazione Iniziativa Donne Katia Staffieri emoziona in particolar modo: “Ricordo quei giorni come fosse ieri - racconta al Messaggero -, anche io all’epoca frequentavo il Gioberti ma ero in un’altra classe pur avendo la stessa professoressa di Serena.
Il ricordo di Serena - come ha sottolineato la dirigente scolastica - “resterà per sempre vivo” in un luogo di confronto, di crescita, di dibattito: l’auditorium Serena Mollicone.
Ro. P.