Sindaci, stipendi aumentati: «È giusto per l'incarico»

Sindaci, stipendi aumentati: «È giusto per l'incarico»
di Gianpaolo Russo
3 Minuti di Lettura
Mercoledì 27 Settembre 2023, 09:23 - Ultimo aggiornamento: 10:08

 

Stipendi raddoppiati ai sindaci, ma anche sudati. Pure perché gli importi indicati nelle tabelle ministeriali devono essere tarati alle diverse situazioni professionali e fiscali. Come nel caso del primo cittadino di Frosinone, Riccardo Mastrangeli. Stando agli aumenti previsti dalla legge per gli anni 2022, 2023 e 2024, il sindaco del capoluogo ciociaro dovrebbe percepire un'indennità di circa 6.800 euro lordi. In tutto il triennio il ritocco è pari a circa 77mila euro, compreso il trattamento di fine mandato. Prima degli adeguamenti, il compenso da sindaco era di circa 3.400 euro lordi. «Personalmente rispetto alla cifra lorda che andrò a percepire il prossimo anno - spiega Mastrangeli - al netto di tasse e iniziative sociali non arriva ai 1.200 euro».

SOLIDIAMO

Pur volendo, i sindaci e assessori non potrebbero rinunciare ai soldi del ritocco per destinarlo, ad esempio, a progetti sociali. Le risorse, essendo erogate dal Governo, sono vincolate e non sono ammessi altri utilizzi. Ma l'amministrazione comunale di Frosinone da tempo si è portata avanti sul taglio delle indennità con il progetto "Solidiamo" voluto dall'ex sindaco Nicola Ottaviani: un fondo costituito dal taglio del 30% dei compensi di sindaco e assessori (nella precedente giunta era del 50%) con cui vengono finanziate borse di studio per gli studenti più bravi e iniziative nei centri sociali per gli anziani. Sulla questione di "Solidiamo", con l'insediamento della nuova giunta, c'era stato un braccio di ferro. Più di qualcuno riteneva ingiusto una sottrazione di quella portata dell'indennità, anche perché non tutti sono liberi professionisti con Cud annuali a sei cifre. Così il taglio è stato portato dal 50 al 30 per cento.
Fare il sindaco, ricorda Mastrangeli (che di lavoro fa il farmacista), non è una passeggiata di salute: «Amministrare città importanti richiede un impegno a 360 gradi che occupa gran parte della giornata, festivi compresi». Del resto gli aumenti, stabiliti dal precedente governo Draghi, vanno proprio nella direzione di dare il giusto riconoscimento ad un incarico gravoso.
La pensa così anche Enzo Salera, sindaco di Cassino, il secondo comune più grande della provincia. In questo caso l'aumento per tutto il triennio, in base al numero di abitanti, è stato di 22.305 euro.

LE RINUNCE

Anche Salera e la sua giunta hanno rinunciato a parte delle indennità: «Gli aumenti sono già scattati in questi ultimi due anni. Io e la mia giunta abbiamo rinunciato a parte dei nostri stipendi devolvendoli ai servizi sociali e alle manutenzioni. Va comunque tenuto in considerazione un aspetto non secondario e cioè che le indennità dei sindaci non è assolutamente elevata. Io in questi quattro anni ho ricevuto uno stipendio di circa 1.700 euro al mese che per una città come Cassino, con tutti gli impegni e le responsabilità che si hanno, non è assolutamente elevata. La mia indennità aumenterà di poco, andrò a percepire circa 2.500 euro in quanto libero professionista e non dipendente in aspettativa. Rispetto ad un parlamentare, che guadagna circa 15 mila euro al mese e non ha le responsabilità nostre, le nuove indennità dei sindaci a mio avviso sono appropriate».
I compensi dei sindaci sono stati calcolati in base alla grandezza dei Comuni.
Fino a 3mila abitanti dal 2024 arriveranno a 2.208 euro lordi. Al primo cittadino di Acquafondata, che conta a 280 residenti, andrà un aumento di 7.132 euro lordi spalmati in tre anni.

© RIPRODUZIONE RISERVATA