Presidio ambulatoriale chiuso di notte, proteste ad Anagni

Presidio ambulatoriale chiuso di notte, proteste ad Anagni
di Paolo Carnevale
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Domenica 18 Febbraio 2024, 09:57 - Ultimo aggiornamento: 10:04

 

Una interrogazione al sindaco di Anagni Daniele Natalia per chiedere di intervenire affinché venga sospesa la chiusura notturna del Pat. Non si placa la polemica suscitata dalla decisione, annunciata pochi giorni fa, di chiudere nelle ore notturne il servizio di Presidio Ambulatoriale Territoriale ricavato nell'ex ospedale dopo la sua chiusura, e dopo la successiva chiusura del Ppi (punto di primo intervento). Per molti, una marcia indietro, dopo le rassicurazioni di una ripartenza della sanità locale fatta in campagna elettorale. Rassicurazioni culminate con l'annuncio dell'arrivo di 14 posti di oncologia nella struttura anagnina. La questione è stata affrontata da Luca Santovincenzo, consigliere comunale di opposizione nella lista LiberAnagni, il ha depositato una interrogazione urgente. Santovincenzo ricorda che il Pat «costituisce l'unico punto di riferimento per la tutela sanitaria della nostra città». Ed ha chiesto al primo cittadino «di porre in essere tutte le azioni più opportune per diffidare l'Asl di Frosinone e la Regione Lazio dall'adottare provvedimenti di chiusura del servizio Pat h24 nei locali dell'ex ospedale cittadino».
Sulla questione ha fatto sentire la propria voce critica anche il comitato Salviamo l'ospedale di Anagni, che da anni si batte per la sanità cittadina. Gli esponenti del comitato hanno sottolineato come la giunta regionale al momento non abbia ancora programmato investimenti ufficiali per la sanità locale. Ed hanno stigmatizzato la riduzione dell'orario di servizio del Pat voluta solo per «risparmiare su costi non ritenuti necessari».
Sul tema è poi intervenuto anche Antonio Necci, consigliere comunale di maggioranza e titolare della delega alla sanità. Necci non ha replicato direttamente a Santovincenzo, ma a chi, in città, ha criticato la decisione di sospendere il servizio notturno del Pat. Necci parla di polemiche «inutili e dannose», ricordando che la decisione di aprire il Pat nei locali dell'ex ospedale di Anagni, all'epoca, fu «il contentino (o per meglio dire il fumo negli occhi) dato dalla giunta Zingaretti all'allora sindaco Bassetta».

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