Lapidi prese e picconate. E' quanto accaduto al cimitero della frazione Caira a Cassino, dove nella giornata di venerdì i parenti di alcuni defunti si sono recati in visita alle tombe ed hanno trovato i marmi danneggiati. Rabbia e incredulità. Ad essere prese di mira dai vandali, in particolare, sono state due tombe il cui marmo è stato spaccato e le scritte esterne danneggiate. In un caso la lapide è stata totalmente divelta ed è affiorata la bara. Si tratta di tombe, di defunti che portano lo stesso cognome posizionate una sopra l'altra: uno è deceduto nel 2006 l'altro nel 2000. I danneggiamenti, tuttavia, potrebbero non essere mirati, per cui la mano che ha impugnato il piccone e si è accanita contro le tombe potrebbe aver scelto l'obiettivo a caso, perchè ci sono precedenti che riguardano anche altre tombe.
«Un gesto ignobile, figlio di qualche mente deviata», è stato il duro commento del sindaco Enzo Salera. «Esprimiamo la totale solidarietà alle famiglie che hanno subito il vile danneggiamento, prendersela, senza motivo, contro la lapide di un defunto è un fatto gravissimo. Dell'accaduto sono stato informato dal consigliere di Caira, il quale mi ha anche detto che le famiglie interessate hanno già sporto denuncia e che, lunedì verranno in Comune per informarci e fornire tutti i dettagli».
IL PRECEDENTE
Come accennato non è la prima volta che nel camposanto della frazione Caira si verificano episodi del genere.
Le forze dell'ordine sono già state informate e sono partite le indagini. Il primo obiettivo è stroncare la scia di atti vandalici e capire se tra essi ci siano collegamenti, ma bisognerà capire anche come gli autori, o l'autore, del gesto si siano introdotti all'interno del cimitero "armati" di piccone senza che nessuno abbia visto o sentito nulla. L'ipotesi più probabile è che i danneggiamenti siano avvenuti durante le ore serali o notturne.
Tutti i particolari verranno appurati con le indagini. Per ora resta la rabbia, l'incredulità e la ferma condanna da parte del sindaco Salera per quanto accaduto nel cimitero a Caira.