Frosinone. Il centro storico in agonia?
«La realtà non è come ci appare»

Una veduta del centro storico di Frosinone
di Luciano D'Arpino
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Domenica 22 Ottobre 2017, 17:19
«La realtà non è come ci appare», scrive il grande fisico teorico Carlo Rovelli. A Frosinone siamo ancora più avanti: quello che vale in tutto l'universo per la struttura elementare delle cose, il mondo microscopico, nel capoluogo vale anche per il mondo macroscopico.
Eccone l'esempio pratico. Provate a passeggiare nel centro storico, o meglio nel cuore antico di esso: da Porta Campagiorni a Porta Romana. Vi immettete da via Angeloni, passate davanti alla chiesa dell'Annunziata, scendete per via Garibaldi, fino ad arrivare nell'omonima piazza. Cosa vedete? Una sfilza ininterrotta di serrande abbassate che una volta erano negozi, case sfitte, palazzi cadenti, sporcizia. Strade dove ora è diventato pericoloso anche uscire di sera visti i continui furti, gli atti di vandalismo e lo scippo che c'è stato giovedì nei confronti di una vecchietta. I residenti hanno anche raccolto 150 firme e testimonianze di vittime che chiedono più sicurezza. In molti sono esasperati e l'altro giorno, lungo quelle strade, sono apparsi anche dei cartelli di protesta.
Ma vi sbagliate: anche per il Comune, infatti, «la realtà non è come ci appare» perché non riuscite a vedere il processo che è in atto e che presto farà diventare questi luoghi di nuovo vivi e, addirittura, appetibili turisticamente. In che modo? Con il piano di gestione di Frosinone alta che, assicura il Comune in una nota «procede spedito per la strada tracciata sei mesi fa».
Pochi giorni fa, infatti, l’Unione Artigiani Italiani di Frosinone si è impegnata, in virtù di un protocollo d’intesa con il Comune «a formare a titolo gratuito - assicurano da Piazza Vi Dicembre- tutte le nuove aziende, che dovessero stabilirsi nell’area del Piano, in materia di salute e sicurezza sui luoghi di lavoro, offrendo, inoltre, consulenza nella creazione di impresa e nell’accesso ad agevolazioni e contributi per l’imprenditoria».
Poco tempo fa, inoltre, c’era stato l’accordo tra l’amministrazione Ottaviani e la Confcommercio Lazio sud «che ha così partecipato all’azione di staging prevista dal Piano; hanno aderito anche Agenzia Immobiliare Vittorio Veneto e Immobileuro». Lo staging, insomma, è lo strumento che serve per rilanciare, a costi contenuti, i locali sfitti nel centro storico attraverso la loro messa in mostra. Operazione che dovrebbe avvenire a dicembre.
Insomma, assicura l’assessore al centro storico Rossella Testa: «Il piano sta entrando nel cuore della fase operativa». Gli obiettivi? «La valorizzazione del patrimonio artistico e culturale, con l’istituzionalizzazione di alcune ricorrenze importanti e l’implementazione degli interventi di marketing, sia per la promozione del territorio a fini turistici, sia rivolti allo sviluppo di attività economiche ed imprenditoriali....Ora, con il Piano di gestione, siamo convinti di poter consolidare la nuova stagione di sviluppo per la parte alta della città».
Obiettivi senz’altro nobili e condivisibili, mai perseguiti negli ultimi 20 anni a Frosinone: sia con i sindaci di centrosinistra (Marzi e Marini), che nella prima legislatura Ottaviani.
Nel frattempo, però, il centro storico continua ad apparire in agonia tanto che un autorevole esponente di Forza Italia, il consigliere Danilo Magliocchetti, proprio ieri ha chiesto al prefetto la reintroduzione del poliziotto di quartiere.
Speriamo anche noi, insomma, che la realtà non sia, o non resti, quella che ci appare.