Giornata Mondiale del Cuore, esperti a confronto su terapie innovative

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Domenica 24 Settembre 2017, 21:31 - Ultimo aggiornamento: 25 Settembre, 17:24
Con oltre 200 mila decessi l’anno, le malattie cardiovascolari sono la principale causa di morte in Italia, con un costo pari al 23,5% della spesa farmaceutica totale.  Ma allo stesso tempo la ricerca ha fatto passi da gigante e molte terapie innovative sono oggi sperimentate presso il padiglione del Policlinico Umberto Primo di Roma, diretto dal professor Francesco Fedele, originario di Frosinone.

Mostrare i punti di forza e i punti di debolezza della cardiologia italiana. Questo l’obiettivo dell’incontro istituzionale «La Giornata Mondiale del Cuore: la giornata della Cardiologia tra cure innovative, PDTA e responsabilità professionale», promossa dalla Federazione Italiana di Cardiologia (FIC) in occasione della Giornata Mondiale del Cuore. L’incontro, al quale parteciperanno rappresentanti delle Istituzioni, medici e ricercatori si svolgerà a Roma,  Palazzo Montecitorio, venerdì 29 settembre 2017, ore 9.00 Sala della Regina. 
Cruciali le questioni che saranno affrontate nel corso della giornata, patrocinata dal Ministero della Salute, prima tra tutte l’accesso alle più innovative terapie cardiovascolari. 
Ancora oggi, soprattutto per il contenimento della spesa sanitaria, un eccesso di burocrazia limita l’accesso a molti tipi di terapie la cui grande efficacia nel ridurre significativamente la mortalità cardiovascolare è ampiamente dimostrata. Per questo i cardiologi chiedono di sostenere l’accesso alle cure attraverso la semplificazione delle procedure prescrittive. La FIC si fa inoltre promotrice di un più facile accesso alle tecnologie diagnostiche avanzate da parte dei cardiologi, come la risonanza magnetica cardiaca, esame che oggi è eseguito per lo più dagli specialisti in radiologia. 
Tra i temi in discussione anche la difficoltà per i pazienti cardiopatici con insufficienza cardiaca terminale di beneficiare delle cure palliative, così come avviene per i pazienti oncologici, e l’intento da parte della FIC di candidarsi quale interlocutore unico del Ministero della Salute anche in vista della ridefinizione delle linee guida cui medici, specialisti e non, debbono adeguarsi per non incorrere nella responsabilità penale, così come previsto dai decreti attuativi della Legge Gelli sulla responsabilità professionale dei professionisti sanitari .
«Questo incontro è l’occasione per far il punto dello stato attuale di una delle branche più complesse della medicina e impedire la frammentazione del suo bagaglio culturale, anche alla luce della sempre maggiore apertura ad altri operatori di prestazioni specialistiche come quelle cardiologiche» dichiara il professor Francesco Fedele, presidente della Federazione Italiana di Cardiologia.
«In cardiologia la presenza di super specializzazioni e di nuove tecnologie rappresenta una ricchezza che deve essere governata e ordinata attraverso una sinergia culturale che abbia una ricaduta positiva sui pazienti, che ottimizzi le risorse, ma anche sul piano scientifico e formativo dei giovani cardiologi» conclude il Professor Fedele.
La cardiologia è oggi una delle branche specialistiche a più alto impatto socio-economico. Le malattie cardiovascolari, infatti, rappresentano una vera e propria epidemia con oltre 11 milioni di nuovi casi in Europa. In Italia le malattie cardiovascolari sono la principale causa di morte, con oltre 200 mila decessi all’anno e un costo pari al 23,5% della spesa farmaceutica italiana, l’1,34 del prodotto interno lordo. Nel mondo 26 milioni di persone sono affette da insufficienza cardiaca, tra l’1 e il 2% della popolazione adulta nei Paesi sviluppati e più del 10% tra le persone di oltre 70 anni; il rischio a 55 anni di svilupparla durante la vita è del 33% per gli uomini, del 28% per le donne e il costo è tra l’1-2% della spesa sanitaria in Europa e nel Nord America.
La Federazione Italiana di Cardiologia è nata nel 1998 dall’unione tra la Società Italiana di Cardiologia (SIC) e l’Associazione Nazionale Medici Cardiologi Ospedalieri (ANMCO). È l’organo rappresentativo della cardiologia italiana in Italia e all’estero. 
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