Il questore Santarelli: "Il mio Marco
era un ragazzo buono e amava tutti"

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Venerdì 26 Agosto 2016, 22:48 - Ultimo aggiornamento: 22:52
La bara ricoperta da rose bianche, portata a spalla dai poliziotti della Questura di Frosinone e accolta dal picchetto d'onore. Grande commozione stamattina nella basilica di Santa Croce in Gerusalemme di Roma gremita di persone per l'ultimo saluto a Marco Santarelli, figlio del questore di Frosinone ed ex capo di gabinetto della Questura di Roma, tra le vittime del terremoto nel Reatino. Numerosi rappresentanti di forze dell'ordine, istituzioni ed enti locali hanno partecipato ai funerali del giovane 28enne morto nella casa di famiglia ad Amatrice dove era in vacanza per qualche giorno con due amici, sopravvissuti al sisma. In prima fila durante le esequie il padre Filippo, la mamma Maria e Matteo, il fratello minore del ragazzo. Dietro di loro molti colleghi del questore e rappresentanti delle istituzioni locali, tra cui i sindaci di Frosinone, Ceccano, Cassino e Sora. «Le nostre preghiere oggi vanno a tutte le vittime del terremoto», ha detto durante l'omelia don Nicola Tagliente, cappellano del Dipartimento di pubblica sicurezza. «Siamo sconvolti dal terremoto perché restiamo impotenti contro qualcosa che ci sovrasta - ha proseguito - ma il dolore, lo sconcerto e la paura che proviamo sono quelli di tutta l'Italia che si unisce alla vostra famiglia e alle tante che hanno subito un lutto». Don Tagliente nel corso dell'omelia ha poi sottolineato: «Alcuni che si professano cristiani dicono che il terremoto è una punizione di Dio per i troppi peccati che commettiamo, ma sbagliano. Per Marco la vita non è finita, il Signore ha un progetto per lui. Il momento è tristissimo e sconvolge tutti - ha continuato - ma chi ha fede sa che il Signore ha un progetto per ognuno di noi. Non è finita, non è una punizione». Tra le corone di fiori quella del presidente della Regione Lazio e del sindaco di Frosinone. In chiesa i gonfaloni del Comune e dell'Anps di Frosinone e anche un'urna per le offerte da devolvere alle popolazioni colpite da sisma. «Vorrei che fosse ricordato come un ragazzo buono e amato da tutti» ha detto il questore di Frosinone, Filippo Santarelli, al termine dei funerali prima di accompagnare il 'suò Marco, che sognava di diventare uno chef, nell'ultimo viaggio verso la provincia di Perugia per la tumulazione nella cappella di famiglia.
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