Frosinone, tassa sui rifiuti alle stelle
Per il Comune mancati incassi
pari al 22% nel biennio 2014-2015

Frosinone, tassa sui rifiuti alle stelle Per il Comune mancati incassi pari al 22% nel biennio 2014-2015
di Alessandro Redirossi
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Lunedì 14 Agosto 2017, 18:56
La tassa sui rifiuti, salita alle stelle negli ultimi anni, si conferma come la più odiata dai cittadini di Frosinone. Nei mesi scorsi sono infatti partiti avvisi di accertamento e solleciti per oltre 4 milioni di euro per l’omesso versamento della Tari (tassa sui rifiuti) nel 2014 e 2015. È il dato che emerge dalla recente relazione sulle performance 2016 del settore finanze del Comune rispetto alla tassa sui rifiuti, che rappresenta una delle principali entrate dell’Ente (basti pensare che epr il 2017 è stato stimato un gettito di 9,7 milioni).
Nell'anno 2016 sono stati approvati migliaia di avvisi di accertamento e solleciti al fine di recuperare tasse non versate (o versate in misura insufficiente) negli anni precedenti.
Il capitolo più importante riguarda sicuramente la tassa sui rifiuti, per cui in questi anni è cambiato a livello nazionale nome e regime, generando evidentemente anche non poca confusione confusione nei cittadini nel passaggio fra Tarsu, Tares e Tari. Per quanto riguarda gli anni 2011-12 nella relazione si parla di avvisi di ingiunzioni fiscali per circa 1,3 milioni di euro per omesso versamento della Tarsu (la vecchia tassa sui rifiuti). Andando a questi ultimi anni, nel 2016 sono stati poi approvati avvisi di accertamento e solleciti rispetto alla nuova tassa sui rifiuti, la Tari, per cifre abbastanza importanti. Ci sono stati 1.858 avvisi di accertamento per omesso versamento della Tari 2014 per ben 1,9 milioni di euro e si contano 3.907 avvisi di sollecito per un importo di 2,4 milioni relativi a contribuenti che nel 2015 non hanno effettuato il versamento della tassa sui rifiuti. In totale, dunque, nel 2016 il Comune ha messo in campo misure per recuperare 4,3 milioni di euro di Tari non versata riferiti alle annualità 2014 e 2015.

TASSA ALLE STELLE E POLEMICHE

Proprio quella tassa sui rifiuti su cui si sono concentrate le polemiche di cittadini e associazioni locali, specie negli ultimi mesi. Proprio la scorsa settimana, il Coordinamento interprovinciale per l’Ambiente e Salute della Valle del Sacco e Bassa Valle del Liri ha preso posizione, tramite un incontro pubblico, parlando di tariffe Tari «ingiuste» a Frosinone. Nel mirino delle associazioni c’è in primo luogo il mancato decollo della differenziata, rimasta inchiodata a percentuali risibili, attorno al 18%. Un aspetto che, secondo una nota del Coordinamento «comporta un ingiustificato costo per la causale “Tariffa smaltimento rifiuti”» mentre  il materiale «avrebbe potuto essere destinato alla raccolta differenziata». Sugli aumenti Tari i dati parlano chiaro: in base alla relazione di fine mandato del sindaco Ottaviani risalente ai primi mesi del 2017, il costo del servizio rifiuti pro capite (il costo in capo a ogni cittadino frusinate) è passato dai 193,08 euro l’anno del 2014 ai 211,65 euro del 2016. E i costi per lo smaltimento e il conferimento in discarica dei rifiuti ha subito un incremento complessivo di 700mila euro rispetto al 2012 (in parte anche a causa dell’incremento della tassa di smaltimento dell’addizionale regionale). Costi aggiuntivi, quelli per il mancato decollo della differenziata e degli incrementi sullo smaltimento, che poi ricadono sui cittadini attraverso gli aumenti Tari, con molte famiglie evidentemente in sofferenza. In base al Rapporto 2016 di Cittadinanzattiva, Frosinone è il sesto capoluogo italiano con il più alto incremento della tassa sui rifiuti fra 2015 e 2016 (da 348 a 384 euro di Tari per una famiglia media).
 
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