Interruzioni di gravidanza bloccate,
anche a Frosinone l'assunzione
di un ginecologo non obiettore

L'ospedale "Spaziani" di Frosinone
di Pierfederico Pernarella
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Venerdì 24 Febbraio 2017, 15:15 - Ultimo aggiornamento: 15:32
La questione è nota da tempo e con il passare degli anni il dato è andato sempre più in calo, ma ora si è toccato il punto di non ritorno, oltre il quale è impossibile andare: in provincia di Frosinone non si praticano più aborti. Tanto che a breve anche la Asl di Frosinone, come nel contestato caso dell’ospedale “San Camillo di Roma”, procederà all’assunzione “mirata” di un ginecologo non obiettore per riattivare il servizio bloccato da circa due anni.
ZERO INTERVENTI
D’altra parte i numeri dall’ultimo rapporto disponibile sulle interruzioni volontarie di gravidanza parlano chiaro. Il dossier, pubblicato nelle scorse settimane, si riferisce al 2015. Un anno da ricordare perché è il primo da trent’anni a questa parte (le serie storiche del rapporto regionale partono dal 1990) in cui in provincia di Frosinone non sono state effettuate interruzioni volontarie di gravidanza. Già nel 2014 il dato era andato in picchiata: 61 aborti contro i 162 del 2013. Ora si è arrivati a quota zero con un calo rispetto al 1990 parti al 62 per cento. Una situazione più unica che rara nel Lazio dove, va detto, si sono registrate diminuzioni in tutte le Asl. Ma se la media regionale delle interruzioni volontarie di gravidanza ha registrato un calo (spiegabile con la diffusione dei metodi contraccettivi) rispetto al 1987 pari al 55 per cento, in provincia di Frosinone la diminuzione è stata pari al 78 per cento. È il dato più alto del Lazio.
CRESCE L’EMIGRAZIONE
Il rapporto regionale va dritto al punto e in riferimento alla Asl di Frosinone parla di «assenza di servizio». Assenza che è stata compensata con una massiccia emigrazione di pazienti verso altre le altre Asl laziali. Nel 2015 sono state 420 (nel 2014 erano state 393) le donne che sono state costrette a rivolgersi ad ospedali di altre province, principalmente quelli romani e una minima parte (28) a quello di Latina. Anche il dato dell’emigrazione forzata dalla provincia di Frosinone non ha paragoni nel resto del Lazio come emerge dal raffronto con le altre province. In quella di Latina nel 2015 le pazienti che si sono rivolte ad ospedali di altre Asl sono state 202, 56 in quella di Rieti e 93 in quella di Viterbo.
OBIETTORI IN AUMENTO
Per non parlare del dato, e si arriva al nocciolo della questione, di quello sui medici obiettori. Anche in questo caso la Asl ciociara ha il primato nel Lazio: soltanto il 10 per cento del personale, 18 su 180, non è obiettore. Ma c’è di più: rispetto al 2014, quando i non obiettori erano 26, altri sei tra medici e ostetriche hanno dichiarato l’obiezione di coscienza.
UN’ASSUNZIONE MIRATA
Insomma, c’è un problema. Il commissario straordinario Luigi Macchitella, non ne fa mistero e spiega che la Asl sta lavorando per trovare una soluzione. Si tratta di due provvedimenti. Il primo, spiega il commissario, prevede il trasferimento allo “Spaziani” di Frosinone di una ginecologa dell’ospedale di Sora, l’unica che non ha fatto obiezione di coscienza. Ma non è tutto. «Per riattivare in maniera compiuta il servizio dovremo procedere all’assunzione di un altro ginecologo». Non obiettore, così come per il “San Camillo” di Roma? «Vediamo: l’assunzione del nuovo ginecologo deve servire a riattivare il servizio di interruzione volontaria di gravidanza nella Asl di Frosinone».
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