Frosinone, differenziata: il Comune
non risponde al bando regionale
E' polemica: «Si poteva ridurre la Tari»

Frosinone, differenziata: il Comune non risponde al bando regionale E' polemica: «Si poteva ridurre la Tari»
di Alessandro Redirossi
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Venerdì 13 Ottobre 2017, 17:48
«Ora dobbiamo spiegare ai cittadini perché abbiamo rinunciato ad almeno 600mila euro, utili anche ad abbattere la Tari». Così la consigliera comunale del Pd Alessandra Sardellitti incalza l’amministrazione Ottaviani per non aver risposto a un bando regionale. A luglio scorso la Regione ha infatti approvato due bandi per finanziamenti nel comparto della raccolta differenziata. Il Comune ha partecipato a quello per le isole ecologiche. Ma, come ha sottolineato in Consiglio comunale la Sardellitti, non ha presentato domanda per finanziamenti regionali su progetti per incentivare compostaggio e autocompostaggio presso utenze domestiche e non. Ossia una sorta di autosmaltimento, da parte dei cittadini, della frazione organica dei rifiuti (scarti alimentari e altri biodegradabili). Un processo che permette di produrre dai rifiuti il compost, utile anche come fertilizzante. Un modo per ridurre la quota di rifiuti organici conferiti dal cittadino. Facendo scattare, tramite l’Albo dei compostatori e i risparmi sui costi di smaltimento, potenziali riduzioni sulla Tari per i virtuosi e per la comunità.
L'ATTACCO E LA REPLICA
«Frosinone ha ritenuto di perdere l'ennesima occasione – ha detto la Sardellitti - Siamo noni in Italia per la Tari più alta e terzi per l'aumento della tassa nel 2014-2017». Rispondendo in Consiglio, l’assessore all'ambiente Max Tagliaferri ha spiegato le ragioni del Comune, attaccando la Regione. Sostenendo in sostanza che, con i criteri stabiliti dal bando, Frosinone (bloccata a un 18% di differenziata) non avrebbe potuto raggiungere il punteggio richiesto dalla graduatoria per i contributi regionali. «Avremmo raggiunto i punteggi solo nel caso in cui avessimo avuto almeno un 50% di differenziata. Come facevamo a  rispondere? Il sindaco lo aveva detto: facciamolo ugualmente, sennò veniamo attaccati. Sono stato invitato dall’assessore regionale Buschini alla presentazione dell’iniziativa. Si disse che questo bando era stato creato per i Comuni con una percentuale bassa di differenziata. Ma leggendolo è tutto il contrario. Gli assessori regionali dovrebbero difendere il territorio» dice Tagliaferri. Il riferimento è al criterio della percentuale di differenziata sul territorio, per cui si assegnavano nel bando dai 7 (con differenziata dal 30 al 35%) ai 25 punti (sopra il 65%). E in totale erano necessari almeno 80 punti (su un massimo di 100) per entrare nella graduatoria dei finanziamenti. Ma la Sardellitti contraddice l’assessore Tagliaferri, evidenziando come si potessero comunque accumulare punti ed entrare in graduatoria. «Il bando incoraggia anche le associazioni di Comuni, cui assegna punteggi più alti. Se per presentare il progetto ci fossimo associati con comuni limitrofi - e con differenziata sopra il nostro 18% - avremmo potuto accumulare punteggio - dice la Sardellitti - Il compostaggio avrebbe garantito un aumento della percentuale di differenziata e una riduzione del costo della Tari per tutti coloro che potevano rientrare nell'albo dei compostatori. Frosinone ha deciso di non partecipare, di rinunciare sic et simpliciter a 600mila euro nascondendosi dietro a presunti requisiti mancanti. Si trattava di un finanziamento a fondo perduto, totalmente a carico della Regione. E sono stati presentati 320 progetti». Il contributo previsto dalla Regione era pari a 600mila euro per progetti rivolti a un bacino fra i 25 e i 50mila abitanti. E saliva fino a 1 milione per territori con oltre 100mila abitanti.
 
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