L'ATTACCO E LA REPLICA
«Frosinone ha ritenuto di perdere l'ennesima occasione – ha detto la Sardellitti - Siamo noni in Italia per la Tari più alta e terzi per l'aumento della tassa nel 2014-2017». Rispondendo in Consiglio, l’assessore all'ambiente Max Tagliaferri ha spiegato le ragioni del Comune, attaccando la Regione. Sostenendo in sostanza che, con i criteri stabiliti dal bando, Frosinone (bloccata a un 18% di differenziata) non avrebbe potuto raggiungere il punteggio richiesto dalla graduatoria per i contributi regionali. «Avremmo raggiunto i punteggi solo nel caso in cui avessimo avuto almeno un 50% di differenziata. Come facevamo a rispondere? Il sindaco lo aveva detto: facciamolo ugualmente, sennò veniamo attaccati. Sono stato invitato dall’assessore regionale Buschini alla presentazione dell’iniziativa. Si disse che questo bando era stato creato per i Comuni con una percentuale bassa di differenziata. Ma leggendolo è tutto il contrario. Gli assessori regionali dovrebbero difendere il territorio» dice Tagliaferri. Il riferimento è al criterio della percentuale di differenziata sul territorio, per cui si assegnavano nel bando dai 7 (con differenziata dal 30 al 35%) ai 25 punti (sopra il 65%). E in totale erano necessari almeno 80 punti (su un massimo di 100) per entrare nella graduatoria dei finanziamenti. Ma la Sardellitti contraddice l’assessore Tagliaferri, evidenziando come si potessero comunque accumulare punti ed entrare in graduatoria. «Il bando incoraggia anche le associazioni di Comuni, cui assegna punteggi più alti. Se per presentare il progetto ci fossimo associati con comuni limitrofi - e con differenziata sopra il nostro 18% - avremmo potuto accumulare punteggio - dice la Sardellitti - Il compostaggio avrebbe garantito un aumento della percentuale di differenziata e una riduzione del costo della Tari per tutti coloro che potevano rientrare nell'albo dei compostatori. Frosinone ha deciso di non partecipare, di rinunciare sic et simpliciter a 600mila euro nascondendosi dietro a presunti requisiti mancanti. Si trattava di un finanziamento a fondo perduto, totalmente a carico della Regione. E sono stati presentati 320 progetti». Il contributo previsto dalla Regione era pari a 600mila euro per progetti rivolti a un bacino fra i 25 e i 50mila abitanti. E saliva fino a 1 milione per territori con oltre 100mila abitanti.
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