Frosinone, aumento tariffa rifiuti: il Consiglio provinciale chiede spiegazioni alla Regione

Il Consiglio provinciale
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Venerdì 27 Novembre 2015, 09:48 - Ultimo aggiornamento: 14:08
Sentenza del Tar sulla tariffa rifiuti: con un ordine del giorno votato all’unanimità, il Consiglio provinciale, ieri pomeriggio, ha chiesto alla Regione Lazio l’apertura di un tavolo di confronto. Si tratta della problematica relativa alla sentenza 685/2014 del Tribunale Amministrativo che condanna la Regione Lazio al pagamento di circa dieci milioni di euro per il mancato adeguamento della tariffa sul conferimento rifiuti in discarica per il periodo 2007-2012. La Regione Lazio dopo la sentenza è corsa ai ripari e con una determina ad hoc ha quantificato e adeguato la tariffa, pari a 101,62 euro a tonnellata conferita dai comuni a partire dall’aprile 2012 rispetto ai 66,52 precedenti, e chiarito che le somme derivanti dalla differenza “dovranno essere riscosse e versate alla Mad (la società che gestisce la discarica di Roccasecca), da parte della Saf (Società Ambiente Frosinone, partecipata dai Comuni e dalla Provincia di Frosinone) anche in nome e per conto della Regione Lazio”. L’accordo è già stato trovato e l’importo sarà spalmato su 72 mensilità (sei anni) ma saranno inevitabili le ripercussioni sui comuni e, di conseguenza, quelle sulle bollette dei cittadini. Come si è arrivati a questo punto? È quello che il Consiglio chiede alla Regione Lazio. I consiglieri provinciali infatti, oltre alla convocazione di un’Assemblea dei Sindaci alla presenza del presidente Saf Mauro Vicano, hanno chiesto l’apertura di un tavolo di confronto con la Regione Lazio finalizzato a trovare soluzioni e adottare provvedimenti utili ai comuni e ai cittadini. Dopo una sospensione di pochi minuti, chiesta da alcuni membri del Consiglio, ieri pomeriggio l’ordine del giorno è stato integrato e si conclude chiedendo anche alla Regione che “vengano rese note le motivazioni che hanno causato la problematica”. Cioè: perché la tariffa non è stata adeguata quando si doveva? E perché avverso alla sentenza del Tar non è stato proposto un ricorso al Consiglio di Stato? Sempre alla Regione – continua il testo dell’odg – il consiglio provinciale richiede lo sblocco dei fondi per il potenziamento del servizio di raccolta differenziata. “Abbiamo ritenuto opportuno – ha spiegato il presidente Antonio Pompeo – affrontare una questione che comporta evidenti difficoltà sia per gli Enti locali che per i cittadini e che richiede responsabilità da parte di tutti gli attori interessati”. Il Consiglio provinciale, però, era stato convocato per affrontare un altro punto all’ordine del giorno: la ratifica della nomina dei revisori dei conti sorteggiati dalla Prefettura. Si tratta di Ugo Spadoni, Lara Martini e Alberto Gualdini. A loro spetta un compenso annuo di 14.320 euro per il presidente e 9.547 euro per gli altri componenti, per un totale di 33.415 euro lordi oltre ad oneri previdenziali ed iva.