Ferentino. Mancata bonifica dell'ex cartiera,
le associazioni diffidano Regione e Ministero

Ferentino. Mancata bonifica dell'ex cartiera, le associazioni diffidano Regione e Ministero
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Giovedì 5 Dicembre 2019, 19:58
"Bonifica della ex Cartiera di Ferentino: basta ritardi".  A denunciarlo sono le associazioni ambientaliste di Ferentino che hanno notificato una diffida alla Regione Lazio ed al Ministero dell'Ambiente
<Le associazioni di cittadini di Ferentino Civis, APCQ Associazione Popolare Cartiera Quarto e Comitato di Quartiere Ponte Grande - si legge nella nota -  hanno inviato alla Regione Lazio ed al Ministero dell’Ambiente una formale diffida ad iniziare -entro trenta giorni- il procedimento per la bonifica della ex Cartiera di Ferentino, intervento inserito nell’elenco delle azioni urgenti di tutela ambientale e sanitaria di cui all’Accordo di Programma stipulato fra la stessa Regione ed il Ministero nel Marzo scorso. 
Il cronoprogramma inserito nell’Accordo di Programma per il SIN Bacino del fiume Sacco, prevedeva l’avvio del procedimento per la messa in sicurezza e bonifica del sito della ex Cartiera entro il 30 Settembre 2019>.
Ma, da allora, nulla si sarebbe mosso. <All’attualità, invece - continuano gli ambientalisti -  non si ha notizia neppure della convocazione della prima conferenza di servizi che deve esaminare, integrare ed approvare gli interventi previsti per impedire il diffondersi della contaminazione fra cui la rimozione dei rifiuti pericolosi presenti in loco, e la verifica dello stato delle matrici suolo, sottosuolo ed acque di falda. 
Come è noto, la vicinanza con il torrente Alabro, che dopo poche centinaia di metri confluisce nel fiume Sacco, costituisce un veicolo di diffusione degli inquinanti che aumenta il rischio che i pregiudizi ambientali e sanitari già presenti possano aggravarsi interessando altre aree, peggiorando lo stato del fiume Sacco e dell’intera zona.
Le associazioni di cittadini di Ferentino ritengono che non siano più tollerabili ulteriori ritardi, tenuto conto che la prima notizia della contaminazione risale al 2014, l’inserimento nel SIN al 2016, l’accertamento di urgenza dell’intervento effettuato dall’Ispra risale al 2017, ed a tutt’oggi a fine anno 2019 si è ancora in attesa che siano finalmente avviate -nel concreto e non solo sulla carta- le opere di bonifica>.

 

E’ evidente che, in caso di ulteriore inerzia da parte degli enti competenti, le associazioni non esiteranno a rivolgersi al giudice amministrativo per richiedere un provvedimento che imponga l’adempimento alla Regione Lazio, al Ministero dell’Ambiente ed agli altri enti interessati.

 

Stupisce ed amareggia il fatto che, ancora una volta, a farsi carico di sollecitare l’esecuzione degli interventi di bonifica e l'avvio le relative azioni, siano le associazioni di cittadini, nel silenzio e nel disinteresse degli enti locali.

 
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