Fca, cinquanta licenziamenti
tra gli interinali dell'indotto
nella zona del Cassinate

Fca, cinquanta licenziamenti tra gli interinali dell'indotto nella zona del Cassinate
di Domenico Tortolano
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Sabato 4 Novembre 2017, 16:02
Non si arresta l’emorragia dei licenziamenti nell’area industriale di Cassino. Dopo il taglio dei 532 neo assunti da Fca, anche le fabbriche dell’ indotto hanno iniziato a ridurre il personale interinale. Sono i giovani neo assunti nella primavera scorsa. Già una cinquantina da lunedì non potranno più tornare nelle rispettive fabbriche. In 12 sono stati licenziati dalla società Denso, in 23 dalla M.A., azienda fornitrice di Fca di primo livello. Un’altra ventina da piccole aziende. E’ andata meglio a una ottantina di interinali in forza alla Lear che fornisce sedili ed altri componenti. Con i sindacati è stato raggiunto l’accordo per la rotazione. Le tre squadre da 26 addetti lavoreranno una settimana ciascuna. Questa proposta, invece, per i 532 è stata respinta dalla dirigenza di Fca. La Fiom, che ieri ha tenuto un sit-in davanti alla fabbrica di Piedimonte, è stata critica con l’azienda per la rigidità usata per gli interinali che si aspettavano il passaggio a tempo indeterminato.

Al lavoro sono rimasti 300 addetti e i 30 team leader assunti a fine 2015. Per tutti i 330 il contratto di somministrazione scadrà il 31 gennaio. Sindacati e azienda, però, si rivedranno entro il 15 gennaio per valutare l’andamento del mercato automobilistico e la possibilità di rientro dei licenziati compresi nel cosiddetto bacino di priorità. Almeno è questa l’intesa raggiunta tra Fim Cisl, Uilm, Fismic e Ugl. Marco Cannizzaro della Fiom Cgil a proposito della M.A ha spiegato: «Siamo riusciti a siglare un accordo verbale con il quale a rotazione settimanale tre per volta gli altri lavoratori interinali saranno comunque impiegati. Purtroppo il calo produttivo parla chiaro con una sensibile riduzione dei volumi. L’azienda farà riferimento a questo bacino di lavoratori non appena le condizioni consentiranno di ripartire a pieno regime».

Secondo le agenzie economiche il taglio della produzione di Alfa Romeo Giulia e Stelvio è motivato dalla flessione delle vendite in Cina legata a nuove normative sull’importazione imposte dal governo di Pechino. La Giulia e il Suv non sono sufficienti a colmare le capacità produttive del sito e poi la Giulietta sta registrando un forte calo delle vendite (-20% rispetto allo scorso anno). Per il momento Fca non ha chiarito quali saranno i piani per il futuro dello stabilimento che dovrebbe rappresentare il punto centrale del rilancio di Alfa Romeo. Secondo le agenzie il prossimo anno dovrebbe debuttare la nuova Alfa Romeo Giulia Coupé, una variante dell’attuale berlina destinata a essere prodotta con volumi di vendita limitati. Si parla anche di un crossover compatto di segmento C, che potrebbe essere realizzato a Cassino. A inizio del 2018 Fca divulgherà i dettagli del nuovo piano industriale in cui verrà descritto il futuro del marchio Alfa Romeo e degli stabilimenti di produzione italiani.
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