Ex Cemamit, la bonifica del sito al palo,
se ne occuperà il ministero

Ingresso ex Cemamit Ferentino
di Emiliano Papillo
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Giovedì 4 Maggio 2017, 17:11
Importanti novità in materia ambientale a Ferentino. Le ha annunciate ieri sera l'assessore al ramo Franco Martini dopo che in mattinata al comune si era svolta una conferenza di servizi che aveva quali temi principali le bonifiche. La più importante novità riguarda sicuramente l'inserimento dell'ex Cemamit, stabilimento che fino a 25 anni fa produceva laterizi in amianto-cemento. Un sito, nei pressi della stazione ferroviaria, finito piu' volte al centro della cronaca per presunte malattie che avrebbero colpito nei suoi circa 20 anni di attività, ex operai, molti dei quali poi morti. Si è fatto anche un processo e si è creato un apposito sportello Basta Amianto gestito proprio da ex dipendenti. Il sito che come detto non produce ormai da 25 anni è stato soggetto a carotaggi per cercare di capire quali sostanze siano ancora presenti in superficie e quali eventualmente nel sottosuolo. Ma la bonifica vera e propria di fatto non è mai partita. "Siamo molto soddisfatti che l'ex Cemamit sia rientrata nel SIN (Sito Interesse Nazionale) e che quindi sarà il ministero dell'Ambiente ad occuparsi di bonifiche e controlli vari. Noi trasmetteremo tutti gli atti fin qui prodotti- ha spiegato l'assessore all'Ambiente di Ferentino, Franco Martini- poi starà a loro seguire le fasi successive ed a convocare le conferenze dei servizi. All'ex Cemamit è stata effettuata la caratterizzazione del sito, l'Arpa Lazio ha chiesto controlli piu' approfonditi. Serve la bonifica che sarà ora seguita dal ministero e non piu' dal comune. Ci sono risorse a disposizione, vedremo come procedere". L'ex Cemamit è di proprietà di un'ATI (Associazione Temporanea di Imprese) e piu' di un anno fa è stata vittima di un attentato incendiario da parte di due individui poi scoperti dai carabinieri che li hanno denunciati. Si era temuto per il fumo sprigionato dai rifiuti bruciati, ma i vari controlli degli Enti hanno escluso inquinamento da diossina. L'altra novità riguarda i rifiuti interrati in zona scalo, oltre 8500 kg di rifiuti in polvere, parte dei quali carbone attivo interrati a settembre da alcune persone poi individuate e denunciate per smaltimento illecito. Gli uffici comunali dopo l'avviso, hanno prodotto finalmente l'ordinanza con la quale i responsabili dell'inquinamento entro 15 giorni debbono provvedere alla bonifica. Nel caso ciò non avvenga, sarà il comune ad effettuare la bonifica addebitando le spese ai responsabili. Poi l'Arpa Lazio farà dei sondaggi per verificare l'eventuale inquinamento dell'area interessata.
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