Isola del Liri, diventa pittrice a 80 anni durante il Covid: la seconda mostra di Lina

Tele e pennelli non hanno mai fatto parte dei suoi pensieri, è stato il lockdown ad illuminarla

Isola del Liri, diventa pittrice a 80 anni durante il Covid: la seconda mostra di Lina
di Gianpiero Pizzuti
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Mercoledì 14 Giugno 2023, 07:36 - Ultimo aggiornamento: 09:01

Non è mai troppo tardi. Lina Caruso, 80 anni compiuti a maggio scorso, si è scoperta all'improvviso amante della pittura tanto da allestire la sua prima mostra personale nella sua Isola del Liri, per poi bissarla nel palazzo della Provincia a Frosinone. Non si tratta di reminiscenze giovanili. Tele e pennelli non hanno mai fatto parte dei suoi pensieri, è stato il lockdown ad illuminarla. Non ha subìto alcuna influenza neanche da suo nipote Luigi, artista affermato che dipinge da sempre, soprattutto scorci della nostra terra. La sua è stata una vera e propria folgorazione: «Nel primo lockdown - racconta l'ex professoressa di lingue, vedova dal 2016 dopo la dipartita del suo amato Vinicio - la giornata da sola in casa era monotona. Sono una divoratrice di libri, ma li avevo già letti e riletti quelli della mia libreria, avevo bisogno di qualcosa di nuovo. Non avevo, in verità, mai pensato di dipingere, però la curiosità di avere l'occorrente per farlo mi piaceva. Così quando ho potuto sono andata a comprare cavalletto, pennelli, tele, colori ad olio e acrilici, spatole, non ho tralasciato nulla ed ho allestito il mio studio nella cucina. Non dico che fosse diventata un'ossessione: quando spesso mi ritrovavo la luce del sole che filtrava dalle tapparelle, si era fatto giorno ed io avevo passato tutta la notte a dipingere senza rendermene conto». Lina è la terzogenita di tre figli della famiglia Caruso, approdata ad Isola del Liri, dall'Irpinia, dalla piccola città di Andretta. Lei aveva 7 anni. «Quando siamo arrivati ad Isola del Liri eravamo tutti spaventati, io e i miei fratelli. Avevamo lasciato tutti gli amici in Irpinia, questa era una terra nuova, chissà come ci avrebbero accolto. Con il passare dei giorni ci accorgemmo che la nostra nuova comunità era straordinaria, ci sentivamo amati, Isola del Liri ci aveva conquistato».

Ad Isola papà Luigi apre nel dopoguerra la prima lavanderia in città.

Gli affari andavano così bene che i punti vendita diventano due, l'altro nasce a Sora, grazie all'abilità di suo figlio Carmine, attività ancora aperta nella città volsca. Lina, però, non si sente commerciante. Lei studia, si laurea nel 1970 in lingue straniere e subito dopo inizia ad insegnare francese. Nel 2004 arriva alla meritata pensione. La sua seconda vita riparte ad 80 anni: «Ho prediletto nelle mie opere il bianco - continua -, per me rappresenta la purezza, la sincerità, che credo siano scomparse nella nostra vita quotidiana. Spesso l'ispirazione arriva di notte, passo le nottate a dipingere, mi sento viva». Il peso dei suoi anni scompare davanti a quei ritratti, quelle nature morte che accendono in lei la voglia di trasformare emozioni e pensieri in colori dell'anima. Da qualche giorno ha iniziato a lavorare tessuti e stoffe con la spatola creando delle forme sulle sue tele: «Mi affascina di più, mi avvicina all'essenza del mio animo».

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