La nuova Audi A1 durante la prova sulle strade della Costa Azzurra

Audi A1, la piccola premium alza il tono:
ora ci sono anche i motori a tre cilindri

di Nicola Desiderio
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NIZZA – Una rinfrescata al look, reso più giovanile, motori Euro 6 e più efficienti fino al 10%, dotazione di sicurezza e tecnologica ancora più ricca e possibilità di personalizzazione ancora più ampie. Ecco come si rinnova la A1 che a 4 anni dal lancio è stata prodotta in oltre mezzo milione di esemplari nelle due varianti a 3 porte e Sportback a 5 porte e oggi come allora ha un compito ben preciso: combattere la Mini. Ovvio allora che, a qualche mese dalla presentazione della anglo-tedesca di terza generazione, a Ingolstadt abbiano rimesso mano alla loro piccola di casa per dotarla di armi consone.

Personalizzazioni ancora più spinte. Lunghe entrambe 3,97 metri, la A1 e la A1 Sportback si allungano di un paio di cm per ospitare nuovi paraurti e si danno una calandra single frame più bassa e larga che si collega ai due fari, più sottili e dotati di una firma a Led diversa. Diversi nella grafica anche le luci posteriori, intatta la possibilità di avere l’arco sopra la finestratura a contrasto per la 3 porte e l’intero tetto per la 5 porte. Tre le tinte disponibili da accoppiare alle 12 per la carrozzeria, senza contare quelle speciali che sono circa un centinaio e le decalcomanie di personalizzazione capaci di rendere una seriosa Audi decisamente più giovanile, senza contare i 17 tipi di cerchio da 15 a 18 pollici, anche bicolori. Non si registrano modifiche strutturali alla scocca che, grazie a due terzi degli acciai ad alta e altissima resistenza e il restante 11% temprato a caldo, offre già ora gli standard più elevati per rigidità e grado di protezione. Invariata anche l’aerodinamica con un cx di 0,31.

Grande raffinatezza, poco spazio. Modifiche di dettaglio anche per l’abitacolo, con i comandi e le cornici in acciaio satinato e superfici in nero opaco, tutto realizzato con una qualità degna delle sorelle più grandi. Anche qui si trova comunque più colore, con la possibilità di dare un tocco di fantasia ai sedili (19 tipi di selleria diverse!), ai poggiabraccia e alle bocchette, con l’applicazione di una pellicola semitrasparente (7 colori) che fornisce un suggestivo effetto tridimensionale. Senza considerare le possibilità offerte dai cataloghi Exclusive e quattro, sono oltre 1 milione le combinazioni possibili. Identiche le misure di abitabilità, che non sono proprio il punto forte della A1, soprattutto posteriormente e per il portabagagli. La Sportback offre in più l’accessibilità delle due portiere in più, per entrambe il bagagliaio va da 270 a 920 litri, con la doppia attenuante di una finitura anche in questo caso esemplare e del portellone avvolgente che facilita l’accessibilità.

Connettività e musica con più sicurezza. Raffinata l’illuminazione a Led, sofisticati i sistemi infotelematici, anch’essi migliorati. Lo schermo è a scomparsa da 6,5 pollici e la cartografia è di Google con l’aggiunta di Street View e Google Earth, ovviamente con i dati scaricati in tempo reale dalla rete mobile. In questo modo l’auto è fornita anche di hotspot wi-fi. Sul più evoluto MMI Plus il navigatore gira su hard disk da 20 Gb che fa anche da juke box attraverso Audi Music Interface e, se non basta, c’è anche il servizio di web radio Audio Music Stream. Ci sono poi i sistemi avanzati di Audi Connect e sistemi audio di tutti i tipi, il più raffinato dei quali è Il Bose Sound Surround. Per la sicurezza la novità principale è l’ESC che comprende anche la funzione contro la collisione multipla oltre al torque vectoring, ovvero viene frenata in curva la ruota interna per innescare un effetto autobloccante e aiutata la direzionalità della vettura. A questo proposito: lo sterzo ora è del tipo elettromeccanico al posto del precedente elettroidraulico.

Motori messi al passo con i tempi. Numerose le novità per quanto riguarda i motori che diventano Euro6 e tutti sono turbo ad iniezione diretta con stop&start. Quelli già noti e aggiornati guadagnano qualche cavallo e diventano fino al 10% più efficienti, scompaiono il diesel 2 litri e l’1,4 litri a doppio compressore da 185 cv che segue la stessa sorte della Volkswagen Polo GTI, sostituito da un 1,8 litri da 192 cv che dà alla A1 prestazioni ragguardevoli (234 km/h, 0-100 km/h in 6,8 s.), ma che scompaiono di fronte alla S1 con motore 2 litri da 231 cv, trazione integrale e sospensioni posteriori a 4 bracci al posto dell’assale interconnesso: 250 km/h e uno 0-100 km/h in 5,8 secondi. Rimane l’1.4 da 125 o 150 cv con sistema di disattivazione dei cilindri COD mentre il diesel 1.6 arriva a 116 cv ed è ora dotato della “trappola” LNT per gli ossidi di azoto NOx. Il cambio S tronic doppia frizione a 7 rapporti è di serie sull’1.8 TFSI mentre è optional per le altre motorizzazioni, con cambio a 6 rapporti, tranne quelle a 3 cilindri che hanno 5 marce.

Tre cilindri per cappello. Proprio i tricilindrici sono la novità principale delle A1: il già noto 1.4 a gasolio da 90 cv e il mille da 95 cv, il primo con questo tipo di frazionamento e alimentazione montato su un’Audi. Tutti e due sono costruiti in alluminio e con distribuzione bialbero a 12 valvole. Il piccolo ha il doppio variatore di fase con l’albero di aspirazione regolabile per 50 gradi angolo manovella e quello di scarico per 40 gradi, l’alimentazione è diretta con iniettori a 5 fori a 250 bar capaci di compiere 3 immissioni per ciclo, il turbocompressore soffia fino a 1,4 bar e la valvola wastegate a controllo elettrico, il collettore di scarico è incorporato nella testata per accelerarne il riscaldamento e mantenerne la temperatura più bassa in condizioni gravose. Il motore completo ferma la bilancia a 88 kg e ha una coppia di 160 Nm. Con questo motore la A1 3 porte raggiunge 186 km/h e accelera da 0 a 100 km/h in 10,9 secondi con un consumo di 4,3 litri/100 km ed emissioni di CO2 di 99 g/km che gli valgono il distintivo Ultra riservato alle versioni più virtuose.

Un diesel Ultra-efficiente. Ancora di più lo è il diesel 1.4 che consuma solo 3,4 litri/100 km pari a 89 g/km di CO2 offrendo prestazioni simili (182 km/h, 0-100 km/h in 11,4 s.). Dotato di corsa lunghissima (95,5 mm contro un alesaggio di 79,5 mm), è sofisticato nella costruzione poiché il monoblocco è in lega di alluminio e silicio, con canne riportate in ghisa, del peso di soli 17 kg. Come il mille, gli alberi a camme ruotano su cuscinetti ad aghi, il raffreddamento ha due circuiti separati e la lubrificazione ha la pompa a due stadi. Necessaria in questo caso è stata l’adozione del controalbero per arginare le vibrazioni. Il sistema common rail è a 2.000 bar e ha iniettori da 10 fori, il turbocompressore ha la turbina a geometria variabile e allo scarico ci sono due EGR per il ricircolo dei gas di scarico: quello ad alta pressione li preleva prima del filtro antiparticolato favorendo il riscaldamento del motore, quello a bassa pressione lo fa dopo intervenendo viceversa quando l’elevata temperatura dei gas raffreddandoli attraverso uno scambiatore ad acqua impedendo lo svilupparsi dei NOx. L’1.4 TDI pesa 132 kg e sviluppa una coppia di 230 Nm tra 1.500 e 2.500 giri/min.

Guida facile e comoda. Abbiamo voluto guidare proprio queste due nuove motorizzazioni per verificarne le doti. Il mille ha un funzionamento gradevole e una curva di coppia molto omogenea, infatti è capace di riprendere anche in quinta da basso regime così come spingere ancora a velocità autostradali quando è necessario operare un sorpasso. Da 3 cilindri invece la tonalità sonora e una certa inerzia alle variazioni di regime, in particolare in rilascio. Buona invece la risposta del nuovo sterzo, regolabile nell’azione con l’Audi Drive Select che influenza anche il motore, il cambio (se automatico) e le sospensioni, se si sceglie di montare gli ammortizzatori a controllo elettronico. Omogeneo anche il comportamento stradale, con tendenza contenuta ad allargare la traiettoria e un retrotreno che non sorprende mai quando si rilascia l’acceleratore all’improvviso in curva o – ancora peggio – si frena. Più “vibrante” il diesel, non solo per la maggiore brillantezza, ma anche per qualche scuotimento in più. Ad ogni modo, spinge con vigore da 1.500 giri/min in poi e rallenta un po’ solo sopra i 4.000. Davvero rimarchevoli i consumi nella guida normale. Con tutte e due la A1 offre un buon comfort, sia in città sia fuori le mura.

Nuovo anno, nuova gamma. La A1 arriva nei concessionari i primi giorni del 2015, ma il listino è già pronto e parte da 20.300 euro per la motorizzazione 1.4 TDI da 90 cv mentre per il mille sarà necessario aspettare un altro paio di mesi così che il listino abbasserà presumibilmente la sua soglia d’ingresso. Per la Sportback il differenziale di prezzo è di 750 euro. Quattro gli allestimenti (base, Sport, Design, Metal), caratterizzati sia nelle dotazioni sia nell’estetica e dal punto di vista tecnico accanto a immense possibilità di personalizzazione che, mai prima d’ora, consentono di costruirsi un’A1 su misura e con più di una nota di colore.

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Sabato 20 Dicembre 2014 - Ultimo aggiornamento: 27-12-2014 22:36 | © RIPRODUZIONE RISERVATA