Il cruscotto ecologico della Auris Hybrid

Gruppo Toyota, un altro primato:
venduti 8 milioni di veicoli ibridi

di Mattia Eccheli
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NAGOYA - Scavalcata da Volkswagen fra i costruttori dopo il primo semestre, ma sempre largamente in testa come vendite di veicoli ibridi. Toyota, ancora per molto tempo, non sarà seconda a nessuno in questa classifica: in 18 anni ha commercializzato 8 milioni di ibride, con una mostruosa accelerazione nell'ultimo biennio. L'annuncio di aver sfondato la soglia dei 6 milioni risale al gennaio del 2014 e nell'ottobre dello stesso anno era stato ufficializzato il traguardo dei 7 milioni.

Al 31 luglio 2015, Toyota ha calcolato la cifra di 8 milioni, incluse le auto plug-in: un milione di unità commercializzate in 10 mesi. Un successo planetario per il quale il marchio giapponese ha lavorato duramente tanto da potersi adesso permettere il lusso di raccontare l'esperienza di Takeshi Uchiyamada, Chairman di Toyota, che non nasconde che le difficoltà incontrate con la prima Prius: “Per più di 49 giorni non siamo riusciti a metterla in moto”, ricorda. “Non avevamo idea di quale fosse il problema”, aggiunge. Poi, sotto Natale, il “miracolo”: “Siamo riusciti finalmente a muoverla, ma solo per 500 metri”. Era il 1995.

A quasi vent'anni di distanza, quella di Prius (lanciata poi nel 1997: 300 unità consegnate) è diventata una storia di successo: quasi 5,3 milioni di esemplari venduti nelle sue diverse generazioni (al Salone di Francoforte arriva quella nuova) e declinazioni. E Toyota conta ora di scrivere un'altra pagina di storia dell'auto con la sua Mirai, la berlina a idrogeno attesa in Europa per settembre dove debutterà nei mercati più “sensibili” come Danimarca, Regno Unito e Germania (66.000 euro più Iva, cioè poco meno di 80.000 euro) dopo l'incoraggiante esordio in Giappone: gli ordini sono stati talmente elevati che il costruttore ha dovuto correre ai ripari aumentando la produzione.

Il risparmio in termini di emissioni di CO2 nei primi 7 mesi è stato stimato da Toyota in 58 milioni di tonnellate rispetto ad analoghi veicoli a benzina. Un contributo ambientale significativo, che si sposa con le altre soluzioni di mobilità alternativa e pulita che il colosso giapponese sta sperimentando nel mondo, che include Winglet per gli spostamenti individuali.

Anche gli automobilisti beneficiano della tecnologia ibrida perché i consumi, soprattutto nel traffico metropolitano ricco di fermate e ripartenze che penalizzano le alimentazioni puramente termiche, sono inferiori: circa 22 milioni di kilolitri di benzina in meno. Il costruttore giapponese ha progressivamente ampliato la gamma ibrida, che adesso abbraccia quasi tutti i modelli con poche eccezioni. Dal “piccolo genio” Yaris (un successo europeo con oltre 172.000 unità commercializzate) fino a Lexus RX (quasi 97.000 esemplari nel Vecchio Continente, poco meno di un terzo del totale mondiale finora) passando per Auris (231.000 su 240.000 vendute in Europa) e RAV4 Hybrid, presentata al Salone di New York 2015.

La svolta ibrida di Toyota è stata accolta con favore in Italia: dal 2000 in poi sono stati commercializzati 75.000 modelli ibridi, inclusi quelli a marchio Lexus. Quest'anno, la quota ibrida di Toyota sfiora un terzo delle vendite totali (30%), mentre Lexus offre una gamma esclusivamente ibrida: sei modelli tra poco meno di 27.700 e 117.300 euro. Attualmente sono 11 i veicoli ibridi Toyota e Lexus proposti sul mercato italiano, con una quota complessiva dell’1,5% sostenuta anche dalla formula “Pay x Drive” che già vale un quinto delle vendite.


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Mercoledì 26 Agosto 2015 - Ultimo aggiornamento: 11-09-2015 16:21 | © RIPRODUZIONE RISERVATA