Photoshop, l'azienda di intimo dice no
e le vendite premiano l'iniziativa

Photoshop, l'azienda di intimo dice no e le vendite premiano l'iniziativa
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Lunedì 27 Luglio 2015, 17:15 - Ultimo aggiornamento: 30 Luglio, 09:12

NEW YORK – Non è stata la classica provocazione votata alle logiche del marketing. Esattamente un anno fa la linea di intimo Aerie, di proprietà dell'azienda statunitense American Eagle, ha annunciato che non avrebbe mai più mascherato i piccoli “difetti” delle modelle.

Oggi il marchio può annunciare vittoria. E si tratta di una vittoria che ha una sua enorme importanza non solo per il fatturato, cresciuto in un anno del 13%, ma soprattutto per il suo significato sociale. Il via libera a pancette, cellulite e smagliature negli spot e sui cartelloni pubblicitari ha conquistato milioni di donne che per la prima volta da tempo non si sentivano adeguatamente rappresentate.

«Non c'è bisogno di ritoccare la bellezza», ha affermato il Ceo Jennifer Foyle nel 2014. E le consumatrici le hanno dato ragione avvicinandosi all'azienda anche grazie alla campagna lanciata sui social: con l'hashtag #aeriereal donne normali sono state invitate a condividere scene di vacanze al mare o in piscina con addosso i costumi da bagno Aerie. Così tutte le donne reali sono diventate modelle per un giorno, senza sentire il bisogno di nascondersi dietro Photoshop.

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