La nuova Toyota Yaris, un modello sempre più europeo

Toyota, nuova Yaris: efficienza e qualità
giapponesi sposano glamour e stile europeo

di Nicola Desiderio
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DÜSSELDORF – Giro di boa per la Toyota Yaris di terza generazione che si rinnova con un consistente restyling costato 85 milioni di euro e la cui conduzione è stata affidata per la prima volta al centro di ricerca e sviluppo di Zaventem, vicino Bruxelles. È il frutto della rivoluzione indicata dal presidente Akio Toyoda che mira a far nascere i modelli futuri nei loro mercati di riferimento.


Dunque tutte le Toyota di segmento A, B e C verranno pensate in Europa, non solo prodotte, e faranno da riferimento per tutti gli altri mercati. Per questo le modifiche di Yaris saranno applicate alla omologa giapponese Vitz RS e alle unità destinate al Nordamerica, prodotte anch’esse presso lo stabilimento francese di Valenciennes. Chi meglio di Yaris poteva inaugurare questo nuovo corso? Oltre 3 milioni di unità, 750mila solo in Italia dove ha tenuto in media il 7% del segmento per una storia di successo che nel 1999 significarono la svolta di Toyota in Europa.

Anche lei nel segno della X. La Yaris rinnovata si riconosce prima di tutti per il frontale a X preso dalla Aygo, poi dai paraurti che l’hanno allungata a 3,95 metri (+6 cm), da qualche modanatura satinata e infine dai gruppi ottici: i fari sono più sottili e hi-tech, le luci posteriori a Led e con lente rossa. Nessuna distinzione estetica tra la Hybrid e le altre versioni: solo le scritte e i loghi con fondo blu fanno la differenza. Il resto è perfettamente identico e frutto della matita di Elvio D’Aprile, un italiano che da oltre 10 anni lavora al centro stile ED2 di Sophia Antipolis, sulle colline retrostanti Nizza. Più marcate le modifiche per l’abitacolo dove ora troviamo plastiche opache e materiali più morbidi. I pannelli porta sono stati ridisegnati, anche per raccordarsi meglio con la plancia rialzata di 23 mm e diversa è anche la strumentazione. Più grande lo schermo da 7 pollici del sistema infotelematico, dotato di nuove funzionalità Google, DAB, web radio e di ingressi ausiliari più a portata di mano per sfruttare al meglio l’ottima qualità audio dell’impianto.

Interni più di prima, sicurezza come prima. Rivisto anche il tunnel, che ora prevede un vano protetto da sportellino oltre ai portabicchieri, mentre la leva del cambio è più corta di 30 mm. Scomodi i pulsanti che rimangono parzialmente nascosti dalla leva del freno di stazionamento. Tra questi c’è anche quello del VSC – ora disattivabile, fino a 50 km/h – e quello EV per far marciare la ibrida in elettrico. Il salto di qualità permette di apprezzare meglio la grande abitabilità interna della Yaris, sicuramente la migliore del suo segmento così come lo è il vano bagagli. Per il comfort ci sono anche il climatizzatore automatico bi-zona, il vano portaguanti refrigerato, il tetto panoramico dotato di due tendine in modo da poterlo oscurare separatamente nella porte anteriore o posteriore. Rimane invece al palo la dotazione di sicurezza che è sì certificata a 5 stelle Euro NCAP e comprende di serie 7 airbag, controllo di stabilità elettronico e monitoraggio della pressione pneumatici, ma non prevede i sistemi più avanzati come quelli per l’angolo cieco e il mantenimento della carreggiata, la frenata automatica in città o un sistema per chiamare automaticamente i soccorsi in caso di incidente.

Il meglio dove l’occhio non arriva. Tuttavia le modifiche più profonde la Yaris le ha ben nascoste. La scocca ad esempio è più rigida torsionalmente del 20% lavorando sugli spessori degli acciai, con 36 punti di saldatura in più e nuove tecniche di incollaggio. Le sospensioni vedono l’adozione di ammortizzatori con molle di fine corsa e valvole più efficaci, molle più morbide e barre antirollio più dure mentre il ponte torcente posteriore è stato totalmente ridisegnato. Nuovi anche gli attacchi per scocca e sterzo, dotato di nuove tarature, e i tamponi di fine corsa in poliuretano. Lavoro certosino anche per l’insonorizzazione, con l’adozione di materiali più efficaci e meglio distribuiti, mentre per la diesel ci sono attacchi per motore e impianto di scarico più efficaci. I tecnici di Zaventem sono intervenuti anche sui fruscii della carrozzeria mantenendo l’ottimo cx aerodinamico di 0,29.

Un mille uguale solo in apparenza. Novità anche per la meccanica. Il mille 3 cilindri ha 69 cavalli come prima, le stesse misure e il blocco del precedente, ma è praticamente nuovo. La testata integra ora i condotto di scarico, il rapporto di compressione è salito a 11,5:1 e c’è una diversa fluidodinamica per aumentare l’effetto tumble per la carica, inoltre c’è l’EGR per il ricircolo dei gas di scarico, i circuiti di lubrificazione e raffreddamento sono stati rivisti. Per ridurre gli attriti interni i bicchierini valvola, le camme e i pistoni sono induriti con trattamento DLC mentre la catena di distribuzione ha una minore tensione e per mantenerla costante c’è un dispositivo specifico. Infine, il variatore di fase ha una strategia differente per permettere ai bassi carichi il funzionamento a ciclo Atkinson come sulle ibride. In questa fase le valvole di aspirazione rimangono aperte per una parte del movimento di risalita del pistone in modo da ridurre le perdite di pompaggio e aumentare il rendimento che tocca il valore record del 37%. Il mille consuma così fino al 15% in meno (4,3 litri/100 km pari a 99 g/km di CO2) ed è Euro6.

Anche la Hybrid più efficiente ed Euro6. Anche la Hybrid da 100 cv ottiene la nuova omologazione e vede scendere i consumi da 3,5 a 3,3 litri/100 km e le emissioni di CO2 da 79 a 75 g/km. Anche in questo caso si è intervenuti per ridurre gli attriti interni dell’1,5 litri e sulla strategia di controllo della parte elettrica per aumentare il recupero di energia in rilascio e frenata. Ancora Euro5 invece gli altri due motori: l’1,3 litri a benzina da 99 cv, disponibile con cambio manuale a 6 rapporti o CVT a modalità sequenziale, e il diesel 1.4 con distribuzione 8 valvole che però perde l’opzione del robotizzato. In compenso rappresenta ancora la migliore sintesi tra le prestazioni (175 km/h, 0-100 km/h in 10,8 secondi) e i consumi e i consumi (3,8 litri/100 km pari a 99 g/km di CO2), con una curva di coppia particolarmente favorevole (205 Nm tra e 1.800 e 2.800 giri/min). Sicuramente una buona scelta se si utilizza la vettura per molti km e principalmente fuori porta.

Comfort e tenuta da grande. Proprio per la natura di tutte le modifiche apportate, le differenze si apprezzano maggiormente su strada. La Yaris sembra meglio piazzata sulla strada, ma non è più rigida sulle sconnessioni, anzi le segue meglio di prima e, ciononostante, rolla di meno e ha uno sterzo più preciso e sensibile anche alle minime rotazioni, ma senza mai esagerare. La sensazione è di grande sicurezza, ma anche di piacere inaspettato, condito da una visibilità molto buona e da una silenziosità di marcia che, per quanto perfettibile, è sicuramente migliorata, soprattutto quando si viaggia sopra i 100 km/h. Con il mille, le prestazioni non sono brucianti e la sonorità tipica si avverte quando si tira, soprattutto se raffrontate con i super 3 cilindri che circolano da un po’ di tempo a questa parte, ma è elastico e spinge con naturalezza nella guida di tutti i giorni. L’ibrida è il massimo del comfort e del relax in città, esaltata da una guida fluida che premia con silenzio e consumi record. Se invece si cercano le accelerazioni brucianti, ecco che viene fuori lo scooter che c’è in lei, con la sgradevole sensazione del motore che gira forte e la vettura che tarda a prendere velocità. La diesel invece risponde molto bene all’acceleratore, vibra meno di prima, ha un cambio quasi sportivo e può diventare anche un’auto da giovane famiglia.

Da settembre, il lancio con promozione. La Toyota Yaris rinnovata sarà lanciata in settembre con 5 allestimenti (Yaris, Cool, Active, Lounge e Style)e un listino che parte da 10.950 euro, 650 euro in più per la variante 5 porte. Per la prima fase ci saranno formule promozionali particolarmente appetibili proprio per le versioni di volume: la 1.0 Active 5 porte costerà 11.750 euro (-2.800 euro) mentre la Hybrid Active a viene 16.300 euro (-2.200 euro). Inoltre c’è un’interessante formula che, variando l’anticipo a seconda della versione, consente di avere la vettura a 165 euro al mese per 3 anni, compresa la manutenzione e con valore residuo garantito. Toyota Motor Italia conta di vendere nel 2015 ad anno pieno 30mila unità conquistando così l’8% del segmento con un mix che privilegia il mille (40%) e l’ibrido che oramai viaggia verso il 35%. La Yaris insomma è pronta per suonare ancora la carica e a Valenciennes sono già pronti per il terzo turno di produzione.

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Giovedì 31 Luglio 2014 - Ultimo aggiornamento: 06-08-2014 07:20 | © RIPRODUZIONE RISERVATA