Attenti a quei due: le storie e i successi degli stilisti in coppia

Silvano Arnoldo e Massimiliano Battois
di Anna Franco
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Venerdì 18 Aprile 2014, 18:37 - Ultimo aggiornamento: 22 Aprile, 13:10
Il mondo della moda pu sembrare una lunga passerella, illuminata dagli applausi e dai flash dei fotografi, percorsa dai tacchi vertiginosi di modelle bellissime, benedetta da bollicine di champagne. Non è esattamente così e dietro ogni collezione ci sono interminabili giornate di studio e ispirazioni, bozzetti curati nei minimi dettagli e poi cestinati, ore passate con l'ansia di essere sempre all'altezza delle proprie e delle altrui aspettative. La vita dei designer è scandita da continui esami, che, affrontati in due possono risultare meno difficili.



Sarà forse per questo motivo che le coppie a capo di una griffe sono sempre più. Già in passato Yves Saint Laurent aveva il suo alter ego più razionale in Pierre Bergé, così come accadde con Valentino Garavani e Giancarlo Giammetti. Quest'ultima maison, peraltro, è guidata ancora oggi da un duo, composto da Maria Grazia Chiuri e Pierpaolo Piccioli. I designer hanno fatto un percorso simile per poi conoscersi a una stazione ferroviaria, complice un comune amico, e iniziare un'avventura nella moda che li ha portati prima da Fendi e poi da Valentino come designer di accessori e, infine, al debutto come direttori creativi della griffe romana nel 2009, «un po' spaventati», ma pronti a sostenersi vicendevolmente.



Un binomio inscindibile fin dagli inizi, negli anni Ottanta, è quello di Domenico Dolce e Stefano Gabbana. Per loro è naturale lavorare e prendere le decisioni insieme. Il team, anche se ristretto, negli ultimi anni ha preso il posto del “one man show”, come dimostrano anche Viktor & Rolf, griffe fondata dagli olandesi Viktor Horsting e Rolf Snoeren, o i brand Marchesa, guidato da Georgina Chapman e Keren Craig, Peter Pilotto, con Peter Pilotto e Christopher de Vos, e Proenza Schouler, fondato da Jack McCollough e Lazaro Hernandez.



È divertente, oltre che proficuo, essere in due per Tommaso Aquilano e Roberto Rimondi, alla guida di Fay: «Il nostro sodalizio è stato come un colpo di fulmine ed è nato da Max Mara, nel 1998. Siamo complementari, siamo ragione e istinto e ci sentiamo due gemelli». Nati tali per natura e uniti nella passione sono Dan e Dean Caten alla guida di DSquared2, che affermano: «Dividiamo ufficio, casa e tempo libero. È impossibile passare troppo tempo separati, mentre il confronto è la nostra linfa e se un'idea non convince entrambi non si segue». Cresciuti insieme, anche nel successo, sono Humberto Leon e Carol Lim, che, conosciutisi all’Università di Berkeley, dopo aver fondato il concept store Opening Ceremony, sono alla guida di Kenzo: «Siamo impavidi, lavoriamo entrambi su tutto, siamo in perfetta sintonia e quando uno dei due ha bisogno di tempo per la famiglia l'altro lo sostituisce».



Intercambiabili anche i direttori creativi di Frankie Morello, Maurizio Modica e Pierfrancesco Gigliotti, che affermano: «Ci siamo conosciuti alla fine degli anni Novanta a New York, ospiti a una cena di amici comuni. Crediamo molto nel lavoro di squadra, essere due persone diverse con differenti background ci aiuta e ci completa». Elaborazioni separate e poi confronto faccia a faccia per Silvano Arnoldo e Massimiliano Battois, designer della griffe omonima Arnoldo Battois: «Sui banchi della facoltà di Architettura di Venezia abbiamo scoperto di avere entrambi una forte passione per la progettazione, per il design e per la moda. Così, abbiamo deciso di intraprendere un percorso comune, che ci ha portato alla nostra griffe, caratterizzata da borse architettoniche».



Che il futuro veda doppio lo dimostrano anche i brand più giovani. Dietro alle fantasie e alle stampe pop di Au Jour le Jour, scelti da Giorgio Armani per sfilare nel suo Teatro, ci sono Mirko Fontana e Diego Marquez. «Ci siamo conosciuti nel 2008 durante la settimana della moda milanese - dicono - siamo diventati amici e nel 2010 abbiamo voluto creare un qualcosa che rispondesse alla nostra personale visione della moda. Diego supervisiona produzione e distribuzione e Mirko si occupa di comunicazione».

Indivisibili, anche perché coppia nella vita, Alexander Flagella e Michela Musco. Sofisticata lei, caparbio lui, a detta l'uno dell'altra. Dopo gli studi al Polimoda hanno fondato Greta Boldini: «Lei è la parte tecnica e creativa, mentre lui si occupa più del coordinamento, ma il gusto è simile», confidano.



L'arte ha unito, all'università, Fabio Sasso e Juan Caro, che nel 2007 hanno fondato il brand Leitmotiv, «che cresce grazie al continuo confronto e alla complementarità». Juan si occupa della parte grafica, Fabio si concentra sull’aspetto sartoriale.

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